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Una raccolta dei rifiuti

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COSENZA – E’ la provincia di Cosenza, in materia di rifiuti e raccolta differenziata, la realtà territoriale più virtuosa della regione, attestandosi 37,40% del 2016 (35,61% nel 2015 e 24,95% nel 2014), in un ambito all’interno del quale la Calabria, nel suo complesso, segna un +2,67% di raccolta differenziata, passando dal 24,34% del 2015 al 27% nel 2016.

E’ quanto emerge dal report pubblicato questa mattina dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), riferito all’anno scorso, nel quale vengono raccolti ed elaborati i dati sulla produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per categorie merceologiche secondo i codici identificativi Cer.

A seguire, in base a quanto elaborato da Arpacal, c’è Catanzaro con 30,46 % (22,24% nel 2015 e 16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 21,69% (18,54% nel 2015 e 15,18% nell’anno precedente); e ancora: Reggio con 19,01% (11,51% nel 2015 e 11,34% nel 2014) e Crotone con il 9,87% (11,90% nel 2015 e 9,97% nel 2014).

I dati dei capoluoghi di provincia

Per quanto concerne i capoluoghi di provincia, Catanzaro segna un notevole aumento rispetto alla rilevazione precedente con 39,65% (8,27% nel 2015 – 6,94% nel 2014 – 3,71% del 2013 – 4,9% del 2012), Cosenza prosegue la sua crescita con un 52,12% (47,57% nel 2015 – 42,46 del 2014 – 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), Crotone assente dal report per non aver inviato i dati (11,81% del 2015 – 17,43% nel 2014- 15,48% del 2013 rispetto al 18,34% del 2012), Reggio Calabria ha più sensibilmente aumentato i valori con un 27,76% ( 17,38% del 2015 – 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), Vibo Valentia in grande aumento con 11,38% (4,97% nel 2015 – 6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012).

Il report è stato realizzato da Clemente Migliorino, responsabile della Sezione regionale catasto rifiuti istituita all’interno dell’Area qualità e valutazione ambientale dell’Arpacal e da Fabrizio Trapuzzano, è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione.

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