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Si radicano sul territorio le attività di educazione ambientale e naturalistica del Progetto Montagna Maestra.

Dal 1 al 4 luglio, infatti, si svolge una vera e propria full immesion nel Parco Nazionale della Sila, tra fitti boschi, vallate incontaminate, laghi e fiumi d’alta quota.

Le scuole coinvolte per questo secondo campo sono l’I.S. Margherita Hack di Cotronei (KR) e l’I.T.A. Vittorio Emanuele II di Catanzaro, «gemellate tra loro – recita una nota – al fine di innescare tra gli studenti processi di condivisione delle conoscenze, dei valori, delle attitudini e delle esperienze».

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Il progetto è svolto dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus, attraverso le sedi locali Abruzzo e Calabria, e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

L’obiettivo è quello di favorire l’educazione e la sostenibilità all’ambiente, mediante un filo conduttore rappresentato dalla Montagna.

L’iniziativa si svolge infatti in 2 Parchi Nazionali, caratterizzati principalmente da territorio montano: Parco Nazionale della Sila e Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con «la preziosa collaborazione del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Catanzaro che apporta un grande valore aggiunto di conoscenza e legalità per la tutela dell’ambiente del nostro Paese».

Si tratta di «una full immersion di 4 giorni nella natura silana con attività escursionistiche e laboratoriali all’insegna della sostenibilità ambientale, affinché la natura sia davvero il riferimento educativo principale con cui gli studenti possano sviluppare metodologie di apprendimento attivo, attraverso attività la sperimentazione diretta dei processi ecologici. Il senso del progetto – spiega la nota –  è racchiuso in questa frase di J. W. Goethe: “La montagna è una maestra muta che crea discepoli silenziosi” in cui ci auguriamo che i discepoli silenziosi siano in grado senza urlare di avere cura del proprio ambiente e di affrontare sfide che, sebbene in salita, siano sempre possibili, avendo ben chiaro l’obiettivo. La montagna è la protagonista indiscussa e rappresenta l’elemento principale attraverso cui le giovani generazioni possano prendere coscienza degli ecosistemi naturali e comprenderne le relazioni, i punti di forza e di vulnerabilità, dove l’uomo diventa parte integrante del processo di protezione e conservazione».

Le attività in Calabria sono condotte dalla naturalista Paola Masucci, referente della sede Calabria, dal naturalista Fabio Nigro, dall’esperto forestale Alessandro Franza e dalla Guida AIGAE Massimiliano Capalbo di Orme nel Parco, ed in collaborazione col Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro presso il Centro Visita “A. Garcea” all’interno della Riserva Naturale Biogenetica “Poverella-Villaggio Mancuso”.

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