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Studenti Unical all'Officina delle Culture con Adelmo Cervi

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SOLTANTO vivendo a lungo una realtà puoi raccontarla, nel bene e nel male. Non raccontare le storie positive, girare lo sguardo da un’altra parte non sarebbe giusto: per noi giornalisti e per voi lettori. Dobbiamo essere sempre capaci di raccontare quella parte enorme della vita (lo faremo sempre di più) fatta di belle storie, azioni buone, impegno e merito. E soprattutto raccontare le storie di chi è riuscito a ritrovare un nuovo percorso proprio “ispirandosi” a esempi positivi, ad abbracciare progetti dal basso, di vera legalità, lavorando, studiando, piuttosto che delinquere.

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C’è fame di realtà, c’è sete di vere verità. L’idea di cambiare le cose deve essere vista e vissuta in modo molto più pragmatico. L’esperienza dell’Officina della Culture “Gelsomina Verde” è il simbolo tangibile di una Scampia che vuole cambiare registro. In tanti dovrebbero chiedere scusa a questa terra. A partire dalla politica. La camorra si è evoluta semplicemente perchè ha trovato terreno fertile. I residenti di Scampia, come quelli di altre periferie di Napoli e del Meridione, non hanno avuto le opportunità per mettersi in gioco e garantire una vita dignitosa a loro e alle loro famiglie.

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E, in tanti casi, la criminalità organizzata è stata una apparente ancora di salvezza: nella realtà è stata la distruzione di intere esistenze. Il trascorrere del tempo ha fatto il resto. Intere famiglie sono confluite nelle organizzazioni camorristiche di Napoli e del suo hinterland. Violenza su violenza. Un maledetto pane quotidiano. E’ l’ora di dire basta. La coscienza è il senso d’identità che ci accompagna in ogni istante, presenza che prescinde dall’età, dalle emozioni e dagli eventi che hanno segnato la nostra memoria e il nostro percorso.

Oggi la coscienza per una civile ribellione non è più un miraggio a Scampia. Un risveglio che in tanti temono. A partire da quella classe politica che negli anni ha contribuito a trasformare le periferie del Meridione in veri e propri ghetti. Scampia è un modello per una nuova egemonia culturale. Un modello che testimonia come è possibile risorgere, con forza e determinazione, dal profondo degli abissi.

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