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La sede dell'Unical

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RENDE (COSENZA) – È online da ieri il nuovo bando tasse dell’Università della Calabria per l’anno accademico 2019/2020. Restano invariati i livelli di tassazione, mentre la principale novità, nel confronto con il bando precedente, è l’introduzione di nuove forme di esonero legate al merito. Il nuovo bando prevede ad esempio una riduzione del 20 per cento del contributo annuo per i neoiscritti diplomati con 100 e lode.

Chi si laurea alla triennale in regola entro dicembre 2020 avrà l’esonero totale se si iscrive al corso magistrale nell’anno accademico 2020/2021. E se non si laurea ma consegue tutti i crediti entro quella data, godrà di una riduzione del 50 per cento.

I vincitori delle fasi regionali delle Olimpiadi (chimica, matematica, astronomia, italiano, filosofia etc…) avranno, su richiesta, una riduzione pari alla tassa per il diritto allo studio regionale. Diventa anche più sostanziosa la riduzione fiscale riconosciuta a più membri dello stesso nucleo iscritti all’ateneo: corrisponderà all’esonero della terza rata. Tuttavia, anche quest’anno il nuovo bando ha destato malumori tra i rappresentanti degli studenti.

«Senza aver consultato il consiglio d’amministrazione e il senato accademico, il rettore Gino Crisci, nel chiuso della sua stanza, ha emanato il bando tasse e contributi 2019-2020 con un decreto di proprio pugno – lamenta “Rinnovamento è futuro” – L’ennesimo atto di forza consumatosi in sfregio ad ogni logica rispettosa del nostro incarico e della democrazia, in piena coerenza con quanto fatto nell’ultimo sessennio. Non c’è stato nessun rispetto per il mandato che ci è stato conferito dagli studenti, visto che anche il documento contenente le nostre proposte di modifica al Bando Tasse, che avevamo protocollato prima del CdA del 17 giugno, è stato discusso e poi cestinato. La cosa diventa ancora più grave se si considera che in CdA il punto è stato rinviato e mai ridiscusso e il senato accademico non si è mai riunito così come il consiglio degli studenti».

I rappresentanti, lamentando le alte aliquote fiscali e le elevate more previste per i ritardi nel pagamento delle tasse, chiedono poi il ritiro del decreto e una presa di posizione dei candidati a rettore Perrelli e Leone.

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