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La morte di Sara Frangella nella sua tragicità ha consentito, grazie alla scelta dei genitori di donare gli organi, di salvare otto persone

COSENZA – Il tragico incidente di San Lucido che ha causato prima la morte di due ragazze di 19 anni Ida Oliva e Filomena Santoro e dopo la morte di Sara Frangella avvenuta in ospedale per le complicazioni dell’impatto nella sua tragicità ha consentito di salvare la vita ad altre 8 persone. Ciò è stato possibile grazie ai genitori della giovane Sara che hanno dato l’autorizzazione alla donazione degli organi.

Nell’ospedale Annunziata di Cosenza è stato, infatti, eseguito dall’equipe medica composta dai dottori Sebastiano Vaccarisi, Vincenzo Pellegrino e Massimiliano Battaglia, chirurghi della Uoc di Chirurgia Epato-bilio-pancreatico, unitamente ai colleghi provenienti da Bergamo, Milano e Udine, un intervento di prelievo multiorgano (cuore, pancreas, fegato, reni e cornee). Gli organi sono stati trapiantati su otto pazienti diversi. Uno dei due reni è stato impiantato, con successo, dall’equipe cosentina ad una giovane donna in dialisi da cinque anni, mentre l’altro è stato trapiantato a Reggio Calabria.

L’azienda ospedaliera di Cosenza, in una nota, ha evidenziato che «i genitori della ragazza, cui esprimiamo come Azienda e come personale tutto, le nostre più sentite condoglianze e la nostra vicinanza per il loro grande dolore, hanno dato il consenso alla donazione. Ancora una volta – afferma il Direttore generale, Achille Gentile – la solidarietà è testimone che la perdita di una persona cara può donare speranza di vita ad altre persone. Esprimiamo vicinanza e cordoglio alla famiglia. Il generoso gesto d’amore, nobile esempio di umanità e di grande civiltà sicuramente contribuirà ad incrementare il numero delle donazioni di organi nella nostra Calabria. Il buon esito del percorso è da ascrivere al collaudato e ottimale coordinamento e funzionamento dei servizi e dei reparti della nostra Azienda. A tutti gli operatori coinvolti va un ringraziamento».

«Il trapianto eseguito ieri dall’equipe della Uoc di Chirurgia Epato-bilio-pancreatica – conclude il comunicato – è il terzo effettuato in soli venti giorni, a testimonianza di come anche nella nostra regione vengono attuati interventi di alta complessità con ottimi risultati».

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