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Valerio Giacoia tra i bambini di Watamu

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È STATO assegnato a Valerio Giacoia il Premio Giornalistico “Fratelli tutti 2021”, per la sezione “Carta stampata”, promosso dal Corecom (il comitato regionale per le Comunicazioni, ndr) del Lazio e ispirato ai contenuti della terza Lettera Enciclica di papa Francesco, scritta nel suo ottavo anno di pontificato e pubblicata nell’ottobre del 2020, dove Bergoglio indica fraternità e amicizia sociale come uniche vie per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico e contro le guerre e la globalizzazione dell’indifferenza.

Valerio Giacoia è risultato primo classificato grazie a un lungo reportage scritto durante la sua permanenza nell’intero mese di gennaio scorso in Kenya e pubblicato a giugno dal settimanale Left, diretto da Simona Maggiorelli, dal titolo “Come si vince il torneo della vita”, dove ha raccontato l’esperienza vissuta con i bambini di uno sperduto villaggio di Watamu, tra i più poveri al mondo, ai quali oltre agli aiuti alimentari e logistici aveva portato in dono – grazie anche alla collaborazione di Federtennis – set di racchette e palline per giocare a tennis, sport mai conosciuto in quella realtà, “per regalare a quei bambini – ha detto – anche un po’ di gioia, cibo per l’anima”.

In Kenya Giacoia si era già recato nel 2007 per seguire il caso di due nostri connazionali messi in carcere da innocenti a Nairobi, la capitale, ignorati dalla stampa italiana e dalla nostra diplomazia. Grazie alla collaborazione tra Quotidiano della Calabria, dove Giacoia ha vissuto un proficuo seppur breve periodo della sua storia professionale, e Corriere della Sera, uniche due testate che si interessarono alla vicenda e che organizzarono all’epoca una martellante campagna di sensibilizzazione, i coniugi Angelo Ricci ed Estella Furuli, lei argentina di origini calabresi, furono liberati dopo due anni di grandi sofferenze e scagionati dall’accusa di aver preso parte a un gigantesco traffico di droga.

A marzo del 2001 Valerio Giacoia era stato ideatore e promotore della campagna internazionale per salvare la vita alla giovane nigeriana Safiya Husseini, condannata alla lapidazione da un tribunale islamico oltranzista per aver concepito un figlio fuori dal matrimonio, convincendo la Federazione Italiana Gioco Calcio a dedicare una giornata a questa donna e lanciare perciò dagli stadi italiani un grido di dolore nel tentativo, poi riuscito, di fermare la mano degli assassini confidando nella passione dei nigeriani per il calcio italiano: tutti i giocatori di serie A e B e le terne arbitrali scesero in campo con la maglia e la scritta “Chi scaglia la prima pietra?”, e quel “grido” dall’Italia fu ascoltato.

Oggi nostro apprezzato commentatore al Quotidiano del Sud, Valerio Giacoia collabora anche al Venerdì di Repubblica e a Left. Ha lavorato per lunghi anni tra Roma e Milano (tra le altre testate Ansa e Mondadori) e spessissimo in giro per il mondo per raccontare delle vicende di popolazioni dimenticate e oppresse. Quindi Medio Oriente, in Siria, in occasione dello scoppio della Primavera Araba, e anche di recente ad Aleppo; America Latina, tra le favelas di Buenos Aires, e poi tanta Africa, tra Nigeria, Camerun, Etiopia e a gennaio scorso dunque in Kenya per documentare delle spaventose condizioni di vita di quelle comunità ai margini del pianeta e dell’attenzione generale.

La cerimonia di premiazione di “Fratelli Tutti 2021” si terrà giovedì 3 febbraio presso la Sala “Mechelli” del Consiglio Regionale del Lazio, a Roma, al termine di un convegno dal titolo “La comunicazione sociale al tempo del Covid-19”.

Nello scorso ottobre il “Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia” aveva assegnato a Valerio Giacoia il Premio “Antonio Alimena”, quest’anno alla sua nona edizione. Nella motivazione, la presidente Angela Gatto ha scritto che il riconoscimento è stato conferito a Giacoia “per un’informazione basata sull’etica della parola e per l’attenzione giornalistica verso l’educazione alla bellezza, per l’impegno umanitario e il volontariato internazionale, per le lotte a sostegno dei diritti civili e contro ogni forma di discriminazione e razzismo, per l’attenzione verso la dignità della persona e la promozione di iniziative di solidarietà in contesti di sottosviluppo economico e sociale”. 

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