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Anna Bonaiuto

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COSENZA – Quando Anna Bonaiuto venne nel 2015 al Teatro Auditorium dell’Unical per dare voce al “Porno-Teo-Kolossal”, di Pasolini, per la regia di Francesco Saponaro, proprio al Quotidiano lamentò come qui in Italia fosse considerata “solo” una brava attrice. In America, invece, sarebbe stata “un’attrice normale”.

La differenza è sostanziale: «Perchè da altre parti è più forte la tradizione dell’attore – raccontava – dell’attore bravo, dell’attore che vale. Perchè passati i 40 anni in Italia un’attrice ha serie difficoltà a trovare lavoro, invece in America la Streep fa la Thatcher o Mamma mia. Perchè in Italia purtroppo la gente si accontenta di quello che trova, stiamo diventando meno esigenti».

Oggi sarà al Premio Sila, alle 18, all’Arenella, a Cosenza, dove riceverà il premio alla carriera e terrà una lectio magistralis proprio sul tema “Alla ricerca dell’attore perduto”. Lei che, nata e cresciuta a Udine in una famiglia napoletana, lei che a 22 anni finì l’accademia, che amava Pasolini e la Magnani, e che si imponeva davanti a tutti come una giovane attrice promettente, ci mise poco a diventare prima un’attrice affidabile, brava, affermata e poi uno dei volti più amati del nostro cinema e del nostro teatro, stimata da registi e produttori e capace di vincere David di Donatello, Nastri d’argento, Globi e Grolle d’oro e Coppa Volpi.

Ha diviso il palco e il set con i più grandi, molto spesso con Toni Servillo: nel ruolo di Rosa Priore in “Sabato, domenica e lunedì” di Eduardo De Filippo come in “Loro” o soprattutto “Il divo”, entrambi di Paolo Sorrentino, e solo per fare qualche esempio.

Proprio sul lavoro dell’attore, ha proposito di Toni Servillo ha detto: «Ha una serietà, un rigore assoluti. E’ uno che prima di scegliere un testo ci pensa anche un anno. Lo studia, lo analizza, lo seziona. E poi è uno che tiene la barra dritta sul lavoro, non sul successo. Siamo amici, ma amici nel vero senso della parola. Tra amici si discute, tra amici si litiga anche. E tutti e due riconosciamo che l’apice delle nostre carriere lo abbiamo toccato insieme: con “Sabato, domenica e lunedì” e con “Le false confidenze” di Marivaux».

Concetti di un’attrice vera e che oggi rivelerà al pubblico di Cosenza e del Premio Sila.

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