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Il rapper Mecna

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APRIRÀ le danze, o meglio i concerti, ufficialmente questa sera il Be Alternative Festival. Primo artista a calcare il palco dell’Arena Rendano di Cosenza sarà Mecna. Rapper foggiano milanese d’adozione, ha da poco pubblicato la versione deluxe del suo ultimo album “Mentre nessuno guarda”, ricco di inediti e collaborazioni.

Questa sera canterà nella città che lo ha visto crescere artisticamente ed ha ospitato tappe della sua gavetta. Lo racconta in questa intervista. A meno di un anno da “Mentre nessuno guarda” esce la deluxe edition.

Come mai in così poco tempo un secondo album che è una sorta di continuazione del precedente?
«In realtà è stato abbastanza naturale. Uscito il disco, ho continuato a scrivere e dopo qualche mese avevo ancora della musica da parte. Mi sembrava giusto farla uscire, anche in vista del tour. Avevo dei pezzi che non erano un nuovo progetto ma non erano neppure degli scarti ed ho optato per una Deluxe edition».

Ha dichiarato spesso che mentre nessuno guarda è il momento in cui tutti siamo più veri e forse più vulnerabili. Mentre nessuno guarda lei cosa fa?
«L’idea del titolo è proprio quella: far capire attraverso la musica che io sono così, mentre nessuno mi guarda sono vulnerabile; e nella musica riverso tutte queste paure e incertezze».

Si è sempre distinto da tutti gli altri rapper perché canta l’amore e inserisce nelle sue canzoni ciò che gli altri rapper non dicono. Questo è ciò che i suoi fan apprezzano di lei. Come mai ha deciso di buttarsi in questo «rap poetico», per citare il suo brano “Non dormo mai”, anziché essere più alla portata di tutti?
«È banale ma è successo così. Ho iniziato a scrivere in questa direzione e ho capito che era la cosa che mi faceva stare bene e l’unica cosa che mi piaceva fare. Nel mio primo disco “Disco inverno” ci ho anche provato a fare dei pezzi più alla portata di tutti, da rapper canonico, poi ho capito che non mi apparteneva. Ho capito che non avere sovrastrutture e fare solo ciò che mi fa stare bene è la cosa migliore. Anche i fan in realtà si sono affezionati per i miei pezzi più intimi, quindi ho capito che era la strada giusta. E anche l’unica (ride; ndr)».

Pensa che tutto questo però l’abbia reso meno mainstream o in un certo senso penalizzato?
«Forse si ma in realtà no. All’inizio è stato più difficile essere considerato veramente, perché sembravo quello preso male, triste. Ma credo ci sia qualità in tutti dischi, ricerca del suono, delle metriche e penso emerga. È stato un po’ difficile essere diversi, poi pian piano anche altri artisti hanno abbracciato un suono un po’ più morbido, forse adesso sono anche abbastanza avvantaggiato perché queste cose le ho sempre fatte».

È vero che ha deciso di fare musica dopo aver visto un video delle Spice Girls?
«L’avrò detto in qualche intervista (ride; ndr). Mi è sempre interessata la musica sin da piccolo. Nel mio percorso ho incontrato vari artisti, forse tra le prime c’erano loro ma poi è arrivato il rap e ho capito subito che volevo fare questo».

Il 26 giugno è iniziato il “Mentre nessuno guarda tour” con molte date già sold out. Com’è stato tornare a cantare live?
«È stato decisamente bello. Lo volevo io ma soprattutto si vede che lo vuole la gente. Le persone vogliono cantare. I concerti quindi sono la cosa più bella, poi dopo “un disco e mezzo” (ride; nr) ce n’era bisogno. Ho visto il calore del pubblico ancora di più».

Il 29 a Cosenza per il Be Alternative Festival. Non è la prima volta che calca un palco cosentino. Che ricordo ha?
«Ho sempre ricordi splendidi. A proposito di calore di pubblico ho sempre bei ricordi di Cosenza e della Calabria in genere. Ho fatto un po’ di gavetta nei vari locali lì, tornarci su un palco così grande è bellissimo. È un pubblico che mi ha sempre dimostrato tanto affetto e quando riesco torno volentieri. Anche con i ragazzi del festival oramai ci conosciamo da un po’, abbiamo fatto un percorso parallelo di crescita. È bello tornarci».

Sarà sul palco con la sua band. Cosa c’è da aspettarsi da questo concerto e cosa si aspetta lei essendo oramai un fidelizzato?
«Io mi aspetto di passare una bella serata, perché alla fine cantare per le persone è una sensazione strana, all’inizio un po’ di paura, ma poi è super bello. Spero di fare un bel concerto. Da aspettarsi c’è l’ascoltare gran parte dei miei brani con questo valore aggiunto che è la band che permette di rielaborare alcune canzoni, metterne insieme altre. Secondo me è un bello show».

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