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La commedia di Gianni Clementi in scena a Vibo, Catanzaro e Cosenza

COSENZA – Con quella voce si può dire che ha accompagnato nella crescita una generazione intera di cinefili. E con quella faccia si è imposto di prepotenza in una delle fiction più riuscite degli ultimi anni. Francesco Pannofino è nel pieno della sua maturità umana e artistica. Impossibile ascoltare senza la sua voce George Clooney, Kurt Russell, Antonio Banderas, Denzel Washington, Wesley Snipes e solo per citare quelli più famosi. Così come sarebbe impossibile immaginare un Renè Ferretti senza la sua caratterizzazione, il regista dai mille guai della fiction “Gli occhi del cuore” ammirato in Boris. O Nero Wolfe, giusto per restare a un altro lavoro che gli ha aumentato la popolarità.

Pannofino è a teatro, in questo periodo. Un piccolo tour della Calabria in una tournèe in tutta Italia per la commedia “I suoceri albanesi” (LEGGI LA RECENSIONE) scritta da Gianni Clementi e della quale è protagonista insieme alla moglie Emanuela Rossi, anche lei una primissima voce del doppiaggio italiano.

Il calendario ha previsto nei giorni scorsi Vibo, domani tappa al teatro Politeama di Catanzaro; domenica a Cosenza al teatro Rendano.

«È una commedia molto diverte che sta avendo un ottimo riscontro di pubblico, ormai siamo già oltre le 150 repliche – racconta durante una pausa – e anche a Vibo la gente è stata molto calorosa. Anche perchè questo testo, che Gianni Clementi ha scritto proprio per noi, parla di problemi talmente quotidiani nei quali la gente non fa fatica a riconoscersi»..

Emigrazione, rapporto tra genitori e figli, stabilità di coppia…

«Esatto. E oggi, tanto per dirne una, il confronto con culture diverse è assolutamente necessario. In questo spettacolo io ed Emanuela siamo marito e moglie e c’è una coppia di albanesi che vengono ad aggiustarci il bagno. E scopriamo che loro sono più felici di noi».

E com’è recitare con la propria moglie sul palcoscenico, oltre che al leggio?

«Divertente. Divertente perchè oltre a essere bravissima, ovviamente, è anche un modo per sdrammatizzare le dinamiche della vita e in generale le problematiche familiari».

Senta, ultimamente la sua popolarità è cresciuta molto. La si vede in tv, al cinema, è ospite di programmi televisivi…

«È vero ed è una cosa che fa immenso piacere. Come fa piacere vedere la gente che ti aspetta alla fine dello spettacolo per un saluto, una foto. Dico la verità: non faccio finta di essere un altro, faccio quello che penso e dico quello che sono. Con onestà. Quando è così, e se proponi lavori di qualità, il pubblico se ne accorge e alla fine ti premia».

Lei al cinema doppia i primi attori, spesso veri e propri sex symbol. Poi invece interpreta caratteri, cattivi, personaggi borderline… Come fa?

«È il bello di questo mestiere. A me piace tanto diversificare, diversificare sempre, molto. È un modo per proporre sempre qualcosa di nuovo. Ed è un modo per mettersi sempre alla prova».

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