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Un teatro vuoto

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“SENZA dubbio l’argomento caldo di questi ultimi mesi è la riapertura delle attività danneggiate dalla pandemia, diverse sarebbero le soluzioni imposte dal governo e dai nuovi dpcm ma poco chiare ai diretti interessati”.

Parole di Alfredo De Luca, promoter e organizzatore teatrale rendese che, come tutta la categoria, naviga nell’incertezza. “Negli ultimi decreti si è parlato di una possibile riapertura dei cinema e dei teatri – dice De Luca – con valutazione 15 giorni antecedente alla data, fissata per il 27 marzo, che rappresenterebbe un giorno di speranza per tutti i lavoratori del settore. Molti avrebbero rimesso in moto le vecchie abitudini di programmare le prossime stagioni, ma garanzie e fondi mancano per un nuovo inizio, e la strada si fa sempre più in salita per la cultura italiana”.

Il direttore artistico della rassegna dei Ruderi di Cirella e del Rende Teatro Festival sostiene che “ad oggi non ci sono le condizioni per ripartire nel modo giusto, vedendo le nuove “normative” si moltiplicano le difficoltà, tra capienze ridotte, tamponi su tamponi tra artisti ed equipe, controlli rigidi sul pubblico, prenotazioni biglietti in modo da rendere macchinosa la procedura degli acquisti e rischi perpetui per mettere tutto in completa sicurezza. Perfetto e si è disposti a farlo, ma la gente dovrebbe venire con uno spirito diverso a teatro, ma un luogo di aggregazione e di cultura come il teatro non può essere trasformato in un campo di controllo. E’ giusto mettersi in regola e rispettare il protocollo, nessuno lo mette in dubbio, ma ad oggi servono diverse garanzie”.

Quello che serve, secondo De Luca sono “supporti che vanno ben oltre ai piccoli ristori, stiamo parlando di una macchina che produce cultura e turismo. La demotivazione è alla base di tutti gli organizzatori, non si può programmare una stagione sapendo che un domani può essere tutto annullato o rimandato, il pubblico inizierebbe ad essere condizionato anche da questo. Le persone andrebbero incentivate all’acquisto dei biglietti. Si potrebbe lavorare su un bonus: se bloccano gli organizzatori bloccano tutto il resto. Senza gli organizzatori non lavorano, non lavorano nemmeno le compagnie e le maestranze. Per adesso possiamo limitarci solo ad aspettare, ripartire in questa fase di stallo non è il caso, sarebbe una follia”.

Alfredo De Luca
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