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Eugenio Guarascio

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Continuano a crescere, ora dopo ora, i consensi per la petizione lanciata dall’associazione “Cosenza nel Cuore” sulla piattaforma change.org.

A quest’ultima i tifosi hanno affidato una raccolta firme (si viaggia verso le 1000 adesioni) affinché il presidente del Cosenza rinunci al club e metta in vendita la società.

La contestazione nei suoi confronti, quindi, continua e assume ogni giorno forme e strutture diverse.

L’obiettivo, con la raccolta firme, è arrivare ad un numero tale di adesioni che convinca lo stesso Eugenio Guarascio sul fatto che non è più “una sparuta minoranza” ad aver messo in atto la contestazione ma gran parte di quella tifoseria che frequenta il “San Vito-Marulla”.

E il messaggio che accompagna la petizione è l’emblema di tutta la durezza che i sostenitori rossoblù stanno utilizzando in questi giorni nei confronti del patron.

“Guarascio e Scalise via da Cosenza! – scrivono – Lui continua a sostenere falsamente e furbescamente che siamo solo una sparuta minoranza a non volerlo. Hanno denigrato un’intera tifoseria e un’intera città, irrispettosi nei confronti di una cultura calcistica ultracentenaria, sfruttando Cosenza e il Cosenza per i propri interessi. Adesso basta! Facciamo vedere che siamo in tanti, firma la petizione per mandarlo via!”.

La tifoseria bruzia non ha affatto digerito la retrocessione in Serie C, ma l’insofferenza nei confronti del presidente Eugenio Guarascio risale ormai nel tempo e affonda da un lato in una gestione sportiva che non è stata mai considerata adeguata alle esigenze di una piazza dal peso specifico notevole e di un bacino d’utenza forse mai sfruttato con convinzione e partecipazione, e dall’altro in una comunicazione dello stesso patron considerata arida e mai aderente al contingente oltre che mai tendente alla sintonia, all’armonia e alle necessità del mondo dei fan, spesso avvertiti come un peso più che come una risorsa.

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