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15 giugno 2018, a Pescara, Siena-Cosenza 1-3, i lupi per la quinta volta sono promossi in Serie B

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Dal Campo sportivo militare del Lungo Busento a quello di Contrada Muoio-Santa Teresa

Sul Campo sportivo militare del Lungo Busento si gioca fino ad aprile 1921 quando si decide di costruire gli argini del fiume e di edificarvi il Palazzo delle Poste.

La “palestra sportiva” viene approntata su un terreno di Contrada Muoio, dove, tra alterne fortune, il 13 novembre 1927 apre il nuovo Campo sportivo militare. Il 4 ottobre 1931, a pochi metri dal Campo di calcio militare, sull’altro lato di Via Roma, l’incontro Cosenza-Napoli, vinto dai lupi della Sila per 2 a 1, inaugura il Campo sportivo “Città di Cosenza”.

Terminata la guerra, con la stagione di calcio 1945-1946, si riparte con i campionati nazionali, e i dirigenti della società calcistica, che assume la denominazione di Associazione Sportiva Cosenza, con il campo sportivo occupato dalle baracche degli sfollati, sono costretti a riprendere l’attività dall’altra parte di Via Roma, sul rabberciato Campo sportivo militare.

Ma solo in extremis, grazie al rinvio dell’inizio della Serie C, si riesce, in qualche modo, a far omologare il vecchio Militare, riadattato con una recinzione di fortuna e con la costruzione di una tribunetta in legno.

La ripresa dell’attività agonistica dell’Associazione Sportiva Cosenza, è così particolarmente laboriosa. Ma, quando il Cosenza gioca in casa sul Campo sportivo militare, insieme alla squadra c’è tutta la città letteralmente in campo, e così i lupi della Sila diventano imbattibili, attestandosi stabilmente nella parte alta della classifica.

1960-1961, Cosenza, Campo sportivo “Emilio Morrone”.
Campionato di calcio di Serie B 1962-1963, Campo sportivo “Emilio Morrone”.
1945-46


Il Cosenza per la prima volta promosso in Serie B

Per l’Associazione Sportiva Cosenza la stagione 1945-1946 del Campionato di calcio di Serie C è un crescendo di prestazioni. In maglia granata, presidente Mario Morelli e allenatore-giocatore Renato Vignolini, seguiti da una tifoseria sempre più numerosa ed entusiasta, la domenica di Pasqua 1946, il Cosenza batte per 3-0 la Reggina. È così secondo nel Girone F Calabria-Sicilia della Lega nazionale Centro-Sud di Serie C ed è promosso per la prima volta in Serie B. Dietro le palizzate del Campo sportivo militare di Contrada Muoio (a valle di Via Roma, oggi dalla Chiesa di Santa Teresa al Parco Piero Romeo e alle zone limitrofe) c’è assiepata tutta Cosenza, e tra i diecimila spettatori presenti ci sono tantissimi sportivi provenienti dalla provincia. I festeggiamenti per la prima storica promozione in Serie B, terminano con la richiesta di sistemazione del Campo sportivo “Città di Cosenza” di Via Roma, sgombro dagli sfollati, rimesso a posto e ampliato con la costruzione della Gradinata Sud e con l’ampliamento della parte nord della Tribuna A, in modo che possa tornare a ospitare gli incontri di calcio.


La società sportiva rossoblù conquista per la seconda volta la Serie B

Con il Campionato di Serie C 1960-1961, Biagio Lecce è il nuovo presidente della Società sportiva Cosenza. La squadra è affidata a Julius Zsengeller e alcuni giovanissimi, come il cosentino Francesco Rizzo, Ugo Rugiero, romano che vive a Cosenza, e lo stabiese Giuseppe Gallo, richiamano gli osservatori delle maggiori squadre di tutta Italia. Il Cosenza non ha rivali, e solo il Trapani riesce a tenere il passo dei lupi, cedendo solo in dirittura d’arrivo. Al termine della stagione 1960-1961 la società sportiva rossoblù è promossa per la seconda volta in Serie B. Il 3 settembre 1961 è previsto l’inizio del campionato, non c’è tempo da perdere. L’”Emilio Morrone” viene rimesso a nuovo. La zollatura del rettangolo di gioco, però, non dà i risultati sperati e le squadre avversarie dovranno continuare a respirare la polvere. Nonostante l’aumento della capienza, ormai superiore ai 10 mila posti, gli spalti ed i balconi sono sempre pieni ed il campo fa sempre paura agli avversari, la trasferta di Cosenza è sempre dura ed anche in Serie B il campo è inespugnabile.

1960-61
1987-88

Mai più prigionieri di un sogno: i lupi della Sila per la terza volta in Serie B

Il 10 maggio 1964 si gioca il derby Cosenza-Catanzaro, la partita finisce 2-1 ed è un mito del calcio italiano, il centravanti Renato Campanini, a realizzare l’ultimo gol dei lupi della Sila in campionato al Campo sportivo “Emilio Morrone” di Via Roma. Il Cosenza passa a giocare al San Vito, ma anno dopo anno i risultati sportivi non arrivano, e la Serie B è più volte solo sfiorata. Mai più prigionieri di un sogno: la partita del 29 maggio 1988 tra Cosenza e Nocerina, penultima giornata del Campionato di Serie C 1987 – 1988, è quella della promozione in Serie B dopo 24 lunghissimi anni, grazie alla vittoria per 2-0 con gol di Maurizio Lucchetti e Alberto Urban. Presidente Giuseppe Carratelli, grazie a Gianni Di Marzio, i rossoblù finalmente infrangono il tabù della Serie B davanti a 15 mila spettatori.

La quarta promozione in Serie B e lo sliding doors con il Chievo Verona nel 2000-2001.

La Serie C 1997-1998, vede Giuliano Sonzogni alla guida del Cosenza, presidente Paolo Fabiano Pagliuso. Dopo una lunga marcia trionfale – sempre in testa dalla prima giornata – i lupi sono promossi per la quarta volta, nonostante avversari fortissimi come Ascoli, Avellino, Catania, Palermo, Ternana. Nel Campionato di Serie B 2000-2001, il Cosenza di Bortolo Mutti, Francesco Modesto, Gianluca Savoldi e Riccardo Zampagna, è primo in classifica da oltre due mesi, ed è lanciato verso la Serie A. Alla 14ª giornata, la gara con il Chievo Verona allo Stadio San Vito, prevista per il 3 dicembre, è posticipata alla sera di lunedì 4. È uno scontro diretto per la Serie A, quello contro i veneti di Gigi Delneri: dopo il vantaggio dei lupi, il Chievo pareggia e subito dopo, a pochi minuti dalla fine, segna il gol della vittoria, e sugli spalti ammutoliti, si teme che la bella avventura dei lupi verso la Serie A sia finita. Non c’è più convinzione, e dopo la sconfitta in casa con i veneti, i rossoblù perdono anche a Genova contro la Sampdoria, con il Chievo e il Venezia che superano i lupi in testa alla classifica. Ancora oggi i tifosi cosentini si chiedono cosa sarebbe successo se il Cosenza avesse vinto con il Chievo Verona, una partita che poteva cambiare l’esistenza dei lupi della Sila e consentire di varcare la porta scorrevole per la Serie A. Il Cosenza sospinto dagli innumerevoli tifosi resta comunque in corsa per la promozione, e alla vigilia dello secondo scontro diretto di Verona contro il Chievo, i veneti hanno 59 punti e il Cosenza 55. Una vittoria potrebbe ridare le speranze perdute ai silani, la sconfitta sarebbe la fine del sogno Serie A. Il 29 aprile 2001 allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona sono 2 mila i cosentini, pronti a sostenere i lupi per l’impresa: il Chievo è in difficoltà, il Cosenza potrebbe imprimere una nuova svolta al campionato dopo il grande inizio e una fase centrale difficile. I lupi ci provano, ma la partita sembra bloccarsi sullo 0-0, quando a 13 minuti dal termine i calabresi passano in vantaggio grazie ad un gol di Adriano Fiore, fratello più piccolo di Stefano, calciatore della Lazio e della Nazionale. La curva rossoblù esplode, il Cosenza è a un passo dalla vittoria, ma – con lo stesso copione dell’andata – all’80’ il Chievo pareggia e 5 minuti più tardi segna il 2-1. Grazie alla rimonta i veneti si lanciarono definitivamente alla conquista della Serie A per la prima volta. Dopo questa seconda sconfitta con il Chievo, per il Cosenza i 6 punti da recuperare sul quarto posto a 4 giornate dal termine sono troppi, ma i rossoblù restano per sempre nel cuore della tifoseria cosentina, ancora oggi incantata da quella Serie A mai raggiunta e mai così vicina come allora.

2000-01
2017-18

La Serie B di Braglia, Baclet, Okereke, Palmiero, Tutino

Nella stagione di Serie C 2017-2018, con il tecnico toscano Piero Braglia, uno dei migliori in assoluto, presidente Eugenio Guarascio, la squadra silana dalla possibile retrocessione chiude il campionato al quinto posto, valido per l’accesso ai play-off. Il Cosenza supera in sequenza Sicula Leonzio, Casertana, Trapani, Sambenedettese; con il Südtirol in semifinale sugli spalti del San Vito-Marulla ci sono 20 mila spettatori. I lupi approdano alla finale per la promozione in Serie B, e allo Stadio Adriatico di Pescara, presenti oltre 10 mila tifosi cosentini, sconfiggono per 3-1 il Siena, ritornando così, dopo 15 anni, nella serie cadetta. È un’impresa storica, per la quinta volta il Cosenza è in Serie B grazie a 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sola sconfitta nei play-off.

Arriva la beffa, questa volta a danno del Chievo, il Cosenza mantiene la Serie B grazie all’esclusione dei veneti

Dopo tre anni di militanza consecutiva in Serie B, nella stagione 2020-2021, giocata a porte chiuse per la pandemia di covid-19, il Cosenza, affidato al tecnico Roberto Occhiuzzi, si classifica – nonostante le spettacolari parate di Wladimiro Falcone – al quart’ultimo posto, ma si salva dalla retrocessione grazie all’esclusione di quello stesso Chievo Verona che giusto 10 anni prima era stato promosso in Serie A invece del Cosenza. E chissà che questa seconda sliding doors, nella quarta stagione consecutiva in cadetteria, non accompagni il magico Cosenza in Serie A, grazie a un attaccante della classe di Renato Campanini, Vanni Peressin, Michele Padovano, Alberto Urban, Gigi Marulla…

2021-22
1964, Cosenza, il nuovo Stadio San Vito in fase di completamento
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