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La decisione è stata assunta dal Tribunale nazionale antidoping dopo che l’atleta era stato trovato positivo all’Epo Nesp

COSENZA – La Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha emesso la sentenza nei riguardi di Francesco Reda (tesserato Fci) a cui sono stati contestati gli artt.2.1 2.2 del Codice Sportivo Antidoping. Il 33enne corridore cosentino, trovato positivo all’Epo Nesp dopo il sorprendente secondo posto agli ultimi tricolori in linea alle spalle di Vincenzo Nibali, è stato condannato a 8 anni di squalifica a partire dal 14 gennaio 2016 e, detratto il periodo di sospensione cautelare sofferto, (60 giorni), con scadenza il 14 novembre 2023.

La sentenza inoltre annulla il risultato ottenuto dal calabrese nel campionato italiano del 27 giugno 2015 a Superga (Torino) e lo condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria di 600 euro, oltre alle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 400 euro.

Professionista dal 2007, Reda rischiava la radiazione, visto che era già stato squalificato per due anni (pena ridotta poi a 14 mesi) il 28 febbraio 2013 per problemi durante un controllo antidoping fuori competizione prima del Gran Premio Città di Camaiore e la mancata verbalizzazione dell’impossibilità di fornire un campione di urine.

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