Ventidue anni dalla morte del giudice Scopelliti
«Mio padre ha fatto il suo dovere fino alla fine»
Ventidue anni dalla morte del giudice Scopelliti
«Mio padre ha fatto il suo dovere fino alla fine»
Ven, 09/08/2013 - 18:05
VILLA SAN GIOVANNI - «Nel giorno del ventiduesimo anniversario della sua scomparsa, desidero rinnovare la memoria e onorare il sacrificio di Antonino Scopelliti». Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, interviene nel ricordo del magistrato presso la Cassazione ucciso dalla mafia il 9 agosto 1991. «Uomo libero, onesto e coraggioso - aggiunge Grasso - barbaramente ucciso per aver svolto con rigore e abnegazione il proprio dovere. Come lui stesso affermava 'il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso". Fu assassinato a scopo intimidatorio e preventivo, come rilevò immediatamente Giovanni Falcone, per impedirgli di rappresentare la pubblica accusa in Cassazione nel primo maxi processo contro Cosa Nostra ed essere di monito per chi lo avrebbe sostituito. La sua eccezionale carriera di magistrato requirente, iniziata a soli 24 anni, culminata nel ruolo di sostituto Procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione, lo ha portato ad occuparsi di alcuni tra i processi che hanno segnato la storia del nostro Paese, dal primo processo Moro al sequestro dell’Achille Lauro, dalla strage di Piazza Fontana alla strage del Rapido 904. Per questo il suo insegnamento, come quello di altri magistrati uccisi dalla mafia, rappresenta un’eredità preziosa specialmente per le giovani generazioni. Il suo sacrificio, conclude il Presidente del Senato, come quello di molti altri, non è stato vano. La lotta a ogni forma di criminalità organizzata prosegue, anche in suo nome, grazie alle forze comuni dello Stato e della società civile che in questi ultimi anni, finalmente, si sono raccolte per combattere questa piaga, contro la 'perfidia e la protervia dei malvagi'», conclude.