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LA Giunta per le immunità del Senato dice sì agli arresti domiciliari per Giovanni Bilardi coinvolto nell’inchiesta sulle spese pazze nella Regione Calabria. A favore Pd e Movimento 5 Stelle, contro il centrodestra. Determinante il voto di Serenella Fucksia (M5s) che però, secondo Ncd, Fi e Psi «sarebbe stata coartata e intimidita» dagli altri componenti del gruppo.

Bilardi ha sempre respinto le accuse ma gli inquirenti hanno anche ripreso una delle contestazioni al senatore che aveva acquistato un grande televisore con tanto di abbonamento a Sky, finito poi a casa dell’allora consigliere. Dopo un interrogatorio, infatti, Bilardi avrebbe subito chiamato l’autista per chiedere di riportare tutto negli uffici della Regione.

Cosa che l’autista, Carmelo Trapani, fece immediatamente, senza sapere però che gli investigatori avevano registrato la telefonata e avevano anche ripreso la consegna del materiale al negoziante.

A questo punto, sarà l’aula del Senato a dovere confermare questa scelta, con il voto previsto tra il 15 e il 17 settembre. Il sì all’arresto per Bilardi, chiesto dalla relatrice Stefania Pezzopane (Pd) e votato dalla Giunta, dovrà, infatti, ora passare il vaglio dell’Aula. Ma la decisione potrà ancora cambiare anche perchè il voto in Aula potrà essere segreto. L’ultima volta, infatti, sul caso Azzollini (Ncd), la Giunta disse sì agli arresti domiciliari ma poi l’Assemblea dei senatori ribaltò il verdetto.

 

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