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Fa paura la burocrazia non la malattia. Qualcuno dovrà pagare per i danni agli allevatori”.

E’ durissimo il commento del direttore di Coldiretti Campania e Avellino, Salvatore Loffreda, nel corso dell’incontro con oltre duecento allevatori da tutta la Campania giunti a Bagnoli Irpino per discutere della spinosa problematica della blue tongue, la febbre catarrale degli ovini che sta abbattendo interi greggi. Oltre 300 gli animali morti solo nella zona tra Bagnoli e Laceno.

“La Regione Campania ha acquistato i vaccini e nessuno è andato a ritirarli all’Istituto Zooprofilattico di Portici – ricorda il direttore Loffreda – ormai la vaccinazione è inutile, oggi ci troviamo con un gregge debilitato e malato. Bisognava fare prevenzione mesi fa, non certamente adesso. Qualcuno dovrà risarcire gli allevatori per il mancato reddito e per il blocco della movimentazione degli animali, ennesima batosta alle già dissestate economie delle imprese zootecniche campane”. Sono oltre 217mila i capi ovini in Campania, 37mila in provincia di Avellino. Dal dibattito promosso da Coldiretti con il presidente della Commissione agricoltura regionale Maurizio Petracca, Paolo Sarnelli responsabile del settore veterinario della Regione Campania e Vincenzo Aiala, vicepresidente della commissione regionale sanità, sono emerse però due importanti novità. Gli allevatori, anzitutto, potranno richiedere, tramite ASL, un risarcimento economico per lo smaltimento delle carcasse degli animali morti a causa della blue tongue. Annunciata, inoltre, l’istituzione di un Tavolo permanente della zootecnia in Regione Campania con le associazioni di categoria e le commissioni congiunte sanità e agricoltura: “Bisogna arrivare ad una svolta per il settore zootecnico – ribadisce Loffreda – e lavorare alla prevenzione della malattia. Non possiamo più rischiare il cortocircuito che si è creato tra Asl e Regione Campania per la profilassi. Di burocrazia i nostri allevatori non possono più morire”.

Per fronteggiare e prevenire l’emergenza della febbre catarrale degli ovini, la cosiddetta blue tongue, ho proposto l’istituzione di un tavolo regionale permanente, attivando una sinergia tra la Commissione Agricoltura che presiedo e la Commissione Sanità, data la contiguità tra i due ambiti”. E’ questo quanto sostenuto da Maurizio Petracca, presidente dell’ottava commissione del consiglio regionale della Campania in occasione dell’incontro che si è svolto questa mattina a Bagnoli Irpino e che ha visto la presenza di operatori del settore, allevatori ovini, organizzazioni di categoria ed amministratori. Al centro del confronto, che ha avuto un respiro regionale, la patologia che interessa e coinvolge l’intero territorio campano. 
«Sono convinto – ha aggiunto il presidente Petracca – che un tavolo possa essere una soluzione adeguata perché vi sia un continuo monitoraggio, sia su base provinciale che regionale. Il problema della blue tongue, infatti, ha un aspetto di carattere sanitario vero e proprio. I capi di bestiame che vengono colpiti da questa patologia non vengono quasi mai denunciati. Stesso discorso per le carcasse che non vengono smaltite secondo le norme vigenti al riguardo. Questa circostanza impedisce alla Campania di essere annoverata tra le Regioni in cui si registra la presenza della patologia, con la conseguente privazione di tutte quelle misure sia di prevenzione che di intervento predisposte a livello centrale”.
“Infine – ha concluso Petracca – il tavolo potrà assicurare l’introduzione di misure preventive che garantiranno l’accesso ai vaccini nei tempi dovuti e quindi si eviterà il verificarsi di nuove emergenze. Su questi due punti abbiamo assunto  al tavolo di Bagnoli Irpino di questa mattina il massimo dell’impegno come rappresentanti istituzionali presenti sul territorio”.

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