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Il capo della Protezione Civile Carlo Tansi

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Lettera di Tansi ad Oliverio nella quale si lamentano altri appelli rimasti inascoltati

CATANZARO – «Registrata la sostanziale inerzia rispetto alle problematiche evidenziate, si rileva che allo stato sussistono ancora oggi, in alcuni casi, condizioni di evidente pericolosità e di rischio, non potendosi escludere, anche per eventi piovosi di modesta entità, fenomeni di esondazione che avrebbero drammatiche conseguenze in termini di danno atteso e, soprattutto, di perdita di vite umane».

Questo è un passo significativo della lettera che il capo della Protezione Civile, Carlo Tansi ha indirizzato al governatore Mario Oliverio. Tansi, nonostante le sue precedenti richieste, con la missiva lamenta i mancati adeguati interventi, per evitare possibili disastri in diverse zone ad alto rischio della nostra Regione. Vedremo se l’ulteriore grido d’allarme avrà gli effetti sperati». Il capo della Prociv calabrese prosegue la lettera ribadendo «il richiamo e l’invito agli enti in indirizzo, ognuno per le proprie specifiche competenze, a dare impulso con la massima urgenza a tutte le attività relative alla programmazione ed all’attuazione degli interventi strutturali finalizzati alla mitigazione del rischio, con particolare riferimento a quelli che attengono al ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua, già programmati e dotati di opportuna copertura finanziaria, ma che al momento risultano ancora non avviati».

La nota, per la precisione oltre che al governatore, è stata inviata a Calabria Verde, alle autorità distrettuale e regionale di Bacino e all’ufficio del Commissario Straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Calabria. In precedenza Tansi, sempre nero su bianco, aveva segnalato «la grave situazione di sovralluvionamento di gran parte dei corsi d’acqua calabresi, in particolare nelle aree costiere, prossime alla foce, dove la maggior presenza di insediamenti abitativi determina elevatissime condizioni di rischio». Più nel dettaglio veniva sottolineata «la compromissione dell’officiosità idraulica causata dal sovralluvionamento, ed aggravata dalla mancata pulizia manutentiva, che assumeva caratteristiche decisamente allarmanti in particolare nelle aree colpite di recente da intensi eventi alluvionali (fascia ionica meridionale – Locride, area di Rossano-Corigliano, alto ionio cosentino)».

Nella missiva si fa anche cenno ai vasti incendi della scorsa estate che hanno finito per accentuare il rischio di smottamenti e frame. «Ad oggi – conclude Tansi – si deve inoltre registrare un ulteriore fattore di incremento delle condizioni di pericolosità e di rischio idrogeologico determinato dai vasti e numerosi incendi che durante l’ultima stagione estiva, particolarmente siccitosa, hanno interessato gran parte del territorio regionale. Infatti, l’assenza della copertura vegetale nelle aree percorse dal fuoco favorisce l’erosione accelerata delle acque di ruscellamento superficiale con conseguente aumento di trasporto solido ed ulteriore decremento dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua».

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