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La conclusione della precedente fiaccolata organizzata in ricordo di Francesco Prestia Lamberti

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MILETO – Mancano pochi giorni alla fiaccolata organizzata in ricordo di Francesco Prestia Lamberti, ucciso nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorso da un coetaneo nonché amico, Alex Pititto reo confesso del delitto(LEGGI LA NOTIZIA).

Una fiaccolata, prevista per il 3 dicembre con partenza da piazza Badia e arrivo in Cattedrale dove si svolgerà una messa, con cui gli amici e la famiglia continuano a chiedere giustizia e chiarezza sulla morte del giovane che, pur esistendo la confessione del killer, resta ancora nebbiosa e poco credibile in alcuni suoi passaggi. In questo clima arriva la lettera aperta inviata dal “Comitato per Francesco-Mileto”. «Chi sa parli».

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE SULL’OMICIDIO
DI FRANCESCO PRESTIA LAMBERTI

È questo l’accorato appello contenuto nella lettera del Comitato di cui fanno parte anche diverse donne e madri della città normanna. «Sono passati ormai sei mesi – si legge nel testo – da quando la giovane vita di Francesco Prestia Lamberti è stata spezzata da una mano omicida. Un delitto efferato che ha gettato in un dolore immenso la sua famiglia e sconvolto l’intera comunità di Mileto».

Nel testo si precisa come «quel delitto ancor oggi non è stato del tutto chiarito. C’è ufficialmente un colpevole, che si è consegnato alla giustizia ma, ad avviso di tanti, non è del tutto chiara la dinamica, non sono del tutto chiari i motivi del delitto. L’intera comunità miletese, infatti, continua ad interrogarsi sul come e perché sia maturato un delitto che a tutt’oggi appare inspiegabile».

(LEGGI LA NOTIZIA SULL’APPELLO DELLA FAMIGLIA
A COLLABORARE CON LE FORZE DELL’ORDINE
)

Secondo gli autori del testo esiste «la diffusa convinzione che ci sia dell’altro, al di là delle risposte parziali giunte dalle indagini prontamente avviate dalle forze dell’ordine e dalla magistratura». Per questo motivo «in occasione della fiaccolata per Francesco rivolgiamo un accorato appello a chi sa: vada dalle forze dell’ordine e riferisca ciò di cui è a conoscenza. Qualsiasi elemento, qualsiasi particolare anche quello che potrebbe sembrare secondario, potrebbe invece essere importante».

(LEGGI L’ARTICOLO SULL’ESITO DELL’AUTOPSIA)

In particolare, i membri del comitato si rivolgono «alle mamme di Mileto ai cui occhi attenti non sarà sfuggito qualche particolare, qualche confidenza giunta dai loro figli: si mettano la mano sul cuore e aiutino gli inquirenti, nei modi che ritengono più opportuni, a fare luce sull’omicidio di un giovane che ben avrebbe potuto essere loro figlio».

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Nello specifico, gli autori del testo hanno rimarcato concludendo il loro testo come «fare completa chiarezza sia un dovere che tutti dobbiamo a quella giovane vita spezzata».

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