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Operazioni contro il Covid in una scuola calabrese

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CATANZARO – La Calabria è tra le regioni con il tasso più basso di vaccinazione completo per il personale scolastico: il 67,17% che risulta migliore solo a quello di Sicilia (54,49%) e Sardegna (67.07%). Il dato è emerso dal report della struttura del commissario, Francesco Figliuolo.

In alcune regioni il dato sul personale scolastico non vaccinato è molto basso o pari a zero (in questo caso Friuli e Campania). Ma non si tratterebbe ancora di cifre definitive in quanto diversi dati – che le Regioni stanno comunicando alla struttura Commissariale – sono ancora in corso di verifica.

Tra gli elementi variabili c’è la platea vaccinale, che cambia a seconda del numero di lavoratori di questa categoria impegnati in una determinata regione diversa dalla propria.

La notizia relativa alla Calabria, però, ha creato qualche perplessità a un mese esatto dalla ripresa delle lezioni, prevista per il 20 settembre. All’assessorato regionale all’Istruzione, guidato dalla scienziata Sandra Savaglio, secondo quanto ricostruito dall’assessorato all’AGI, c’è «il ragionevole dubbio che non sia questo il dato reale del personale scolastico vaccinato nella regione. Ciò perché il 67,17% a cui si fa riferimento si comprende le sole prenotazioni avvenute attraverso la scuola, ma non include quanti invece hanno deciso di vaccinarsi autonomamente, magari dopo il 30 giugno e la chiusura della scuola».

L’assessorato regionale all’Istruzione, che ha ricevuto diversi solleciti, ha anche provato a interloquire con tutte le istituzioni coinvolte, ma ci sono difficoltà a ottenere tutti i dati. 

Anche le organizzazioni sindacali seguono con attenzione l’evolversi della vaccinazione nel mondo della scuola. Mimmo Denaro, segretario generale Flc Cgil Calabria, ha detto all’AGI: «Il dato risente della confusione generata durante la campagna vaccinale, ma non si tratta di no vax, quanto piuttosto di persone che hanno avuto difficoltà nello scegliere se vaccinarsi o meno. L’augurio è che il personale scolastico – ha aggiunto – possa tornare a vaccinarsi dopo questo periodo di ferie, altrimenti rischiamo ripercussioni sul nuovo anno».

Le sacche di resistenza non mancano, ha comunque evidenziato Denaro, al punto che «c’è qualcuno che ha minacciato di dimettersi dal sindacato davanti alle nostre continue richieste di vaccinazione, ma noi riteniamo che sia un dovere civile e sociale».

Confusione emerge anche rispetto alla gestione del green pass, come ha evidenziato il sindacalista, e rispetto al pagamento dei tamponi da parte dello stesso personale scolastico.  Denaro, comunque, ha sollecitato la Regione e gli altri enti coinvolti: «Manca un mese e ancora non è stato convocato il tavolo regionale per l’inizio dell’anno scolastico per affrontare tutti i temi necessari». 

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