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Joe Riverso

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C’è anche un po’ di Calabria in quel tragico 11 settembre 2001. Fra le vittime degli attacchi terroristici ci fu anche Joe Riverso da Satriano, in provincia di Catanzaro.

Joe era il figlio di Domenico Riverso e Teresina Zangari, due satrianesi che hanno deciso di abbandonare il paese per andare a vivere negli Stati Uniti ma che hanno mantenuto un rapporto con la terra d’origine così come aveva fatto il loro figlio. L’uomo di Satriano ha perso la vita al 104esimo piano di una delle due Twin Towers in quell’11 settembre.

«Con Joe – raccontava l’ex sindaco di Satriano Michele Drosi intervistato anni addietro dal nostro giornale – abbiamo legami di parentela e ricordo – che il giorno del terribile disastro che sconvolse il mondo mi trovavo fuori Satriano. Appresa la notizia che un cittadino della mia comunità era rimasto vittima dell’attentato terroristico sono rimasto molto affranto. Un dolore sofferto dai cittadini di Satriano e che il tempo non cancellerà».

Joe era padre di una bimba ed aveva solo 34 anni quando quel terribile attentato provocato dalla furia dei kamikaze di Bin Laden distrusse le Twin Towers. Momenti terribili che restano scolpiti nella mente dei cittadini di Satriano dove Joe aveva parenti e amici. Di Joe non si sapeva nulla: nessun contatto coi genitori che lo cercavano con angoscia, nessun segno di lui negli ospedali e nelle strutture di soccorso dove papà e mamma di Joe si erano subito diretti nella speranza di rintracciare il proprio figlio fra i superstiti. Di Joe, sembra sia stato trovato tra le vittime, non già com’era prevedibile, il cadavere ma più semplicemente una sua traccia. Joe Riverso era un giovane pieno di vitalità ed era amato e stimato da tutti.

Scrisse Al Riccobono, amico di Joe: «Incontrai Joe Riverso una mattina di settembre nel 1976. Arrivò alla St Anthony’s School con il resto della sua classe perché la loro scuola era stata chiusa. Ma chi li voleva qui? Era strano allora, tutti questi ragazzi e ragazze che non ci piacevano e viceversa. Ciò che è accaduto l’11 settembre ha cambiato per sempre le nostre vite. Quasi tutti qui stasera siamo stati direttamente o indirettamente toccati dalla tragedia. Pensare a quello che è successo ci rattrista ed addolora. Vorrei approfittare di questo momento per esprimere le nostre condoglianze a tutte quelle famiglie e amici che sono stati devastati da questa tragedia, osservando un momento di silenzio. Questa sera siamo qui per ricordare e rendere onore al nostro amico Joe Riverso. Conoscevo bene Joe e la sua meravigliosa famiglia da quando avevo sette anni. Chiunque abbia avuto il piacere di conoscere Joe o forse l’incredibile fortuna di essere un suo amico intimo può ora riflettere e pensare quanto è stato fortunato. Essere vicino a Joe significava una giornata radiosa, un grande sorriso e allegria a volontà. Joe possedeva tutto questo. Lui era la persona più brillante che abbia mai conosciuto. Faceva sentire meglio le persone che gli stavano attorno. Joe aveva una passione per lo sport in genere. Quando Joe si metteva qualcosa in testa, potresti scommettere che l’avrebbe realizzata in maniera eccellente. Ecco chi era Joe. Era dotato di talento atletico, una mente creativa e un cuore molto grande, ecco la ragione per cui Joe era così robusto. Il miglior amico che potevi avere. Joe aveva un’aura intorno a sé che rendeva il mondo un posto migliore. Se avevi avuto una brutta giornata al lavoro o volevi trovare un posto dove sentirti meglio o ridere, bastava andare da lui» .

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