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ROMA – Giovanna Boda, dirigente del ministero dell’Istruzione, ha tentato di suicidarsi gettandosi dal secondo piano nel cortile di un edificio in Prati, nel pomeriggio di oggi. La donna è stata ricoverata in codice rosso al Policlinico Gemelli. Ne ha dato notizia il quotidiano “La Verità”.

Alla dirigente del Miur è stata affidata la reggenza dell’Ufficio scolastico regionale (insieme al Stefano Versari) dopo che il Miur aveva sollevato dall’incarico la direttrice Maria Rita Calvosa dopo lo scandalo del mercimonio di titoli e attestati e, soprattutto, degli episodi di corruzione che sarebbero avvenuti nel Vibonese.

La Boda era sotto inchiesta per il reato di corruzione e, nei giorni scorsi, aveva subito delle perquisizioni da parte del Nucleo di polizia valutaria della Finanza. Alla donna viene contestato che avrebbe ricevuto la somma di 679mila euro circa per far ottenere l’aggiudicazione di un appalto a Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’istituto di Ortofonologia. Un presunto patto al quale avrebbe preso parte in qualche modo anche la collaboratrice della Boda, Valentina Franco.

La Finanza aveva acquisito cellulari e computer in uso ai tre indagati. Boda è capo del dipartimento delle risorse umane del Miur e l’inchiesta nei suoi confronti riguarda fatti avvenuti nel corso del 2020.

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