X
<
>

Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Regione Calabria

Condividi:
1 minuto per la lettura

«COME nella migliore tradizione della solita cricca gaya, gossippara e radical chic, il signor Zan, onorevole poco onorevole, cade nel peggior malgusto tamarro di impicciarsi, spione e ciarlone, della vita privata di chi non ha bisogno di tessere arcobaleno o di partiti-stampella per vivere la propria omosessualità serenamente, liberamente e senza provocare od offendere un auspicabile ritorno al buongusto e al pudore».

È quanto dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in seguito alle recenti affermazioni del deputato del Pd in un’intervista a Repubblica.

“In vacanza a Mykonos ho incontrato un deputato della Lega – aveva detto Zan a Repubblica – del quale mi ricordo cartelli particolarmente aggressivi contro la legge Zan. Stava baciando un uomo”.

«Che necessità aveva, il gayo Zan – chiede Spirlì – di spendere così tanti soldini per recarsi a Mykonos e assistere, qualora fosse vero, a una normale rappresentazione di sentimento e passione tra due persone? Si impiccia, lo scrittore di decreti sospesi come provole, della vita privata di una persona che, come lui, ma meglio di lui, sarebbe omosessuale: qual è il problema? Se mai avesse necessità di assistere a un così forte segnale di amore, lo invito a “scendere in Calabria”: sarò felice di regalargli una visione discreta, casalinga, famigliare e senza pretese di sentimento “alla greca”».

«Mi auguro – conclude – che l’arcobalenato deputato Zan riesca, per il futuro, a occuparsi con maggiore impegno della propria vita privata, lasciando la delazione volgare fuori dal palazzo dei massimi rappresentanti del popolo. L’omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE