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COSENZA – Sulla scrivania del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, arrivano le richieste del mondo dello spettacolo calabrese, settore questo duramente messo alla prova dall’emergenza coronavirus. Un settore nei fatti «bloccato – è scritto in una lettera – da annullamento di eventi in corso e in programmazione, necessità di rimborsi, mancati incassi, rinvio di sponsor privati, cancellazioni dagli artisti, soprattutto stranieri e di più alto profilo, impossibilità a programmare e così via».

Preso atto della situazione, allora, Chiara Giordano (Armonie d’arte in Festival), Ruggero Pegna (Fatti di musica), Aurelio Pollice (Ama Calabria), Gilberto Floriani (Sistema bibliotecario vibonese), Settimio Pisani (Scena Verticale), Vittorio Zito (sindaco del Comune di Roccella) ed Enzo Monaco (Accademia del Peperoncino) indicano alcune strade da percorrere quali:

  • Emanazione urgentissima del Bando 2020 a sostegno dei Grandi Eventi/Festival storicizzati (che hanno già svolto le edizioni 2019 e che non hanno quindi alcun beneficio dalla proroga già deliberata per chi non ce l’avesse fatta).
  • Pagamento immediato di tutti i saldi per le attività già svolte e già rendicontate o da rendicontare nell’imminenza (anche con autocertificazioni) e degli anticipi per altri diversi progetti approvati.
  • Potenziamento delle somme a supporto delle attività di incontrovertibile e storicizzato valore, incidenti sull’immagine della Calabria e con grande indotto economico anche come valore aggiunto all’offerta turistica; da attuare con contributi speciali, o una tantum per la contingente crisi, o altre forme da individuare.
  • Creazione di un Fondo di rotazione per la Cultura e/o di altri accordi specifici con Istituti bancari per accesso al credito, con garanzie pubbliche, in ragione della necessaria liquidità per le attività da svolgere.
  • Stanziamento di un fondo per un’azione regionale di comunicazione a sostegno del settore ed in particolare dei festival di profilo nazionale ed internazionale

Gli organizzatori, inoltre, evidenziano che alcune di queste attività, riconosciute dal Ministero e cofinanziate dal Fondo Unico dello Spettacolo, «se non venisse subito attivato il bando 2020, non solo non saranno in grado di avere liquidità per svolgere qualsivoglia programma, seppure riadeguato al contesto attuale e futuro, ma soprattutto perderanno anche le somme da parte dello Stato, essendo queste condizionate obbligatoriamente al cofinanziamento regionale».

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