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CROTONE – Cinque persone sono state arrestate e un cittadino marocchino sottoposto ad obbligo di dimora con l’accusa di rapina a mano armata. Questo è il bilancio di un’operazione anticrimine condotta dai Carabinieri di Crotone, su ordine della Procura della Repubblica del capoluogo, che ha coinvolto anche esponenti di spicco della ‘ndrangheta crotonese con 3 persone coinvolte su 6 stretti parenti dei boss del luogo.

Secondo quanto chiarito dai militari le cinque persone sono state tutte accusate di concorso in rapina a mano armata, danneggiamento aggravato e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina. Tre degli arrestati sono rampolli di esponenti di vertice della ‘ndrangheta di Cutro (Crotone). Il pericoloso gruppo criminale, formato da giovani poco più che ventenni, autofinanziava le proprie attività di spaccio di cocaina mediante rapine e atti intimidatori (incendi) ai danni di imprenditori locali.

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L’indagine, denominata Filiorum, è partita dall’incendio del portone dell’abitazione di una nota famiglia di imprenditori di Cutro, avvenuto nel febbraio scorso, quando furono individuate 3 giovani ritenuti gli autori del gesto. Proseguendo ad indagare su di loro, i carabinieri hanno portato alla luce un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, rapine e danneggiamenti a danno di imprenditori locali.

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L’operazione è stata denominata «Filiorum» in quanto, come detto, tre dei sei destinatari del provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Crotone sono figli di esponenti di primissimo piano della locale cosca, incentrata sulla ‘ndrina di Nicolino Grande Aracri (LEGGI LA NOTIZIA SULLA SUA CONDANNA A 30 ANNI). Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno scoperto una rapina ad un ristorante di Roccabernarda portato a termine sempre dagli stessi tre giovani che armati e col volto travisato rapinarono 2.500 euro terrorizzando i clienti. Nella circostanza, nel locale era presente il figlio di uno storico boss della ‘ndrangheta di Petilia Policastro che temendo che i rapinatori fossero in realtà sicari andati ad ucciderlo si era letteralmente lanciato dal primo piano del locale per poi scappare nel buio delle campagne circostanti. Gli investigatori hanno anche accertato un vasto giro di spaccio di droga nel centro di Cutro.

In una occasione il gruppo si era recato a Gioia Tauro per rifornirsi di stupefacente. «È stata un’indagine intelligente sviluppata in tempi brevi e con molta efficacia per trovare fonti di prova» è stato il commento del comandante provinciale di Crotone dei Carabinieri, colonnello Salvatore Gagliano. «Abbiano messo fine ad un’attività criminale e ad una escalation che aveva già creato grave allarme sociale» ha aggiunto. Il fatto che tre degli arrestati siano figli di persone considerate esponenti di primissimo piano della locale cosca è un aspetto giudicato fondamentale nelle dinamiche criminali: «Sappiamo – ha infatti spiegato Gagliano – che non ci sono gruppi in questa zona che si muovono autonomamente. Loro usavano il loro nome per acquistare grosse partite di cocaina ed incutere timore».

I nomi degli arrestati

  1. Salvatore Martino, di 24 anni, attualmente detenuto;
  2. Luigi Martino (29), avvisato orale;
  3. Francesco Gentile (51);
  4. Francesco Peta (25).

Ai domiciliari è stato posto

  1. Angelo Aiello (22),

L’obbligo di dimora ha riguardato Issam Mohammadi (21)

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