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I capannoni sequestrati

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CROTONE – I carabinieri forestali della procura di Crotone hanno eseguito il sequestro preventivo di quattro capannoni non ancora ultimati, costruiti sulla sommità della collina in località Reina a Crotone. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Michele Ciociola, su richiesta del pubblico ministero Gaetano Bono, titolare delle indagini.

Nell’ambito del procedimento il magistrato ha anche iscritto nel registro degli indagati sei persone. La procura di Crotone spiega di aver così bloccato il pericolo di una futura speculazione edilizia: «I quattro capannoni, formalmente ed apparentemente autorizzati per la lavorazione di prodotti agricoli – ha spiegato la procura – erano invece con grande probabilità destinati ad una futura trasformazione in tanti appartamenti con vista mozzafiato sul golfo di Crotone ed invidiabile ubicazione da rivendere a fortunati e facoltosi acquirenti. Non a caso i lavori sono fermi sin dal 2010 e nessun intervento per attrezzare gli immobili è stato mai avviato».

Inoltre «È stato contestato il reato di lottizzazione abusiva compiuta con la complicità dei dirigenti comunali che nell’anno 2006 (con proroga nel 2010) hanno rilasciato un permesso di costruire omettendo di considerare che il progetto – ha concluso la procura – era privo del ‘piano di utilizzazione aziendale’, indispensabile per l’autorizzazione a nuove costruzioni in zona agricola”. Sono state indagate sei persone. Si tratta di due dirigenti comunali, del progettista e direttore dei lavori, dei titolari del permesso di costruire e committenti dei lavori»

Le persone indagate sono i dirigenti comunali Gaetano Stabile, di 63 anni, responsabile del procedimento; Sabino Domenico Vetta (73), dirigente dell’urbanistica; a loro si aggiungono Gioacchino Buonaccorsi (52), progettista e direttore dei lavori; Orlando Fantasia (36) ed i fratelli Armando (59) e Salvatore Scalise (50), titolari del permesso di costruire e committenti dei lavori.

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