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L'ospedale di Crotone

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PETILIA POLICASTRO – È stato sottoposto a un intervento chirurgico il giorno dopo essere giunto all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, a oltre dodici ore dalla diagnosi, per un’ernia ombelicale, ed è morto per le complicanze insorte, almeno secondo i consulenti dei suoi familiari, per il fatto che non l’hanno operato tempestivamente.

Pasquale Garofalo, 67enne operaio idraulico-forestale, lascia la moglie e tre figli.

Ieri mattina il decesso, subito dopo il quale la moglie, Giuseppina Camigliano, assistita dagli avvocati Francesco Garofalo e Salvatore Locanto, ha presentato una denuncia-querela. Tutto inizia lo scorso 26 dicembre, quando il paziente, che accusava dolori addominali, si reca dalla guardia medica di Petilia che suggerisce il ricovero.

In ospedale l’uomo giunge intorno alle 20 e, nonostante chiedesse aiuto, e alle 24 avesse vomitato, l’unico rimedio è la somministrazione di farmaci.

Soltanto alle 11 del 27 dicembre Garofalo entra in sala operatoria. Intorno alle 12 i medici di turno parlano di «condizioni critiche» e di «grave setticemia». «Restavamo tutti sbalorditi dalle parole dei medici – è detto nell’esposto – tant’è che ci recavamo nel reparto di chirurgia, per chiedere come mai il ricovero non fosse stato predisposto la sera prima».

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