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ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Circa 600 bambini da oggi non potranno usufruire del servizio di mensa scolastica. La Prefettura di Crotone ha emanato un’interdittiva antimafia nei confronti del Triangolo srl, la ditta amministrata dall’imprenditore Antonio Provenzano che era impegnata nella refezione presso la scuola dell’infanzia e la scuola primaria.

Nelle settimane scorse Provenzano è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini per turbativa d’asta con l’aggravante mafiosa nell’ambito dell’inchiesta che aveva portato all’operazione Turos. In quanto socio di Promatur, avrebbe svolto un ruolo nella vicenda che portò all’aggiudicazione di un bene pignorato dal tribunale di Crotone a Giuseppe Verterame, indagato anche lui e ritenuto contiguo alla cosca Arena, il quale avrebbe minacciato con metodo mafioso una persona interessata al cespite durante un sopralluogo.

L’aggiudicazione avvenne un prezzo di gran lunga inferiore a quello stimato da una perizia. Il servizio di mensa era stato aggiudicato per un triennio, nell’aprile 2019, dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Crotone per un importo complessivo di circa 700mila euro. Il Triangolo rispunta: tra le cause che portarono allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, nel 2017, pochi mesi dopo l’operazione interforze Jonny, con cui fu inferto un duro colpo alla cosca Arena, c’era qualcosa che riguardava la società, sia pure indirettamente.

In quell’inchiesta fu indagato l’ex sindaco Gianluca Bruno, indicato come «riferimento istituzionale» per gli imputati principali del processo scaturito dalla mega indagine, ovvero l’ex governatore della Misericordia Leonardo Sacco (suo testimone di nozze) e gli ex titolari di Quadrifoglio, società di catering servente il Centro d’accoglienza S. Anna, Antonio e Ferdinando Poerio. I Poerio e Sacco furono tutti condannati. Così come l’ex consigliere comunale Pasquale Poerio, che era il rappresentante legale di Quadrifoglio, impegnata nella refezione tramite contratto di avvalimento stipulato col Triangolo.

Ancora tentacoli, dunque, sulla ristorazione, un affare a quanto pare fiutato dai clan. Il Triangolo, infatti, succedeva proprio al Quadrifoglio, la società dei Poerio che forniva il catering alla struttura per migranti tra le più grandi d’Europa e attorno a cui ruotava il business dei migranti su cui lucrava appunto la cosca Arena.

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