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CROTONE – Il giudice del Tribunale di Crotone Raffaella Dattolo ha assolto i vertici di Soakro, società partecipata che gestiva il servizio idrico integrato nella provincia, da accuse di avvelenamento delle acque, violazione del divieto di scarico sul suolo di acque reflue urbane e frode in pubbliche forniture, in relazione al cattivo funzionamento del potabilizzatore del Comune di Isola Capo Rizzuto.

Imputati erano i crotonesi Francesco Sulla, ex direttore generale di Soakro, e Domenico Capozza, ex presidente del consiglio di gestione, e Ettore Scutifero, ex direttore tecnico, di Casabona.

A loro veniva addebitato lo stato di degrado in cui si trovava l’impianto di potabilizzazione nella localtà Ventarola e la mancata predisposizione di interventi di manutenzione con la conseguenza che sarebbero state distribuite, per il consumo della popolazione, acque inquinate, con valori di escherichia coli di gran lunga superiore ai limiti di legge e pertanto nocive alla salute umana.

Sempre secondo l’accusa, tra l’altro, gli imputati avrebbero omesso di vigilare sul funzionamento delle stazioni di sollevamento degli impianti fognari nel territorio del Comune di Isola, che si era costituito parte civile, con conseguenti fuoriuscite di liquami inquinanti che invadevano le strade e ammorbavano l’aria.

Anche il sostituto procuratore Alessandro Migliaccio ha chiesto l’assoluzione avendo la difesa (avvocati Roberto Coscia, Leo Sulla, Francesco Laratta e Giuseppe Trocino) provato l’assoluta impossibilità di addebitare ai vertici di Soakro le criticità di un sistema imploso da tempo per circostanze non a loro attribuibili, tra le quali la morosità dei Comuni e la vetustà degli impianti ereditati dal gestore.

La difesa ha anche evidenziato che gli ex amministratori di Soakro si erano adoperati tempestivamente per poter far fronte ai problemi di volta in volta segnalati nonostante la carenza di fondi a disposizione.

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