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PADOVA – La Direzione investigativa antimafia di Padova ha confiscato beni per un valore di 500mila euro, nelle province di Vicenza e Verona, a un imprenditore pregiudicato, 44enne, originario della provincia di Crotone, ma da tempo domiciliato in Veneto, titolare di una ditta operante nel settore dell’edilizia e considerato un affiliato al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone).

Con il decreto di confisca emesso dal tribunale di Bologna è stata applicata nei suoi confronti anche la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per cinque anni, con obbligo di dimora nel Comune di effettivo domicilio.

Gli accertamenti patrimoniali, che scaturiscono a seguito del suo arresto avvenuto nel gennaio del 2015 nell’ambito della nota ‘Operazione Aemilia’, per cui è stato condannato nel 2017 con sentenza della Corte di Appello di Bologna, già passata in giudicato, hanno evidenziato «oltre alla sua pericolosità sociale, una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio effettivamente posseduto».

In particolare, sono stati confiscati una ditta edile con sede a Lonigo (Vicenza), oltre alle quote sociali e a tutti i beni strumentali dell’attività, 13 rapporti di credito e finanziari, 5 unità immobiliari, 4 terreni adibiti a fondo agricolo e 1 auto di grossa cilindrata, per un valore complessivo di oltre 500mila euro.

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