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L'interno di un carcere

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CROTONE- Gli agenti delle squadre mobili di Catanzaro e Crotone hanno eseguito un’ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere emessa dal Gip distrettuale presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di Nicolino Gioffrè 45 anni, sottoposto agli arresti domiciliari il 18 marzo scorso per ragioni di incompatibilità carceraria determinata dalla diffusione del virus Covid19.

Già condannato in primo grado di giudizio alla pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione poiché ritenuto responsabile del reato di associazione mafiosa ed estorsione, era stato tratto in arresto, nel maggio 2017, nell’ambito dell’operazione “Johnny” (LEGGI TUTTE LE NOTIZIE) in quanto ritenuto “luogotenente” della cosca Arena e referente, per conto del clan, sul territorio catanzarese.

In virtù del suo ruolo di spicco, Gioffrè era emerso anche come partecipe di “summit” di ‘ndrangheta tesi a ristabilire i sempre precari equilibri tra cosche dei diversi territori. Avvalendosi anche del recente decreto legge (29 del 10 maggio 2020), il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il sostituto Domenico Guarascio, hanno chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il ripristino della custodia cautelare in carcere che sarà scontata in una struttura penitenziaria individuata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

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