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Antonella Stasi

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CATANZARO – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza del Gip relativa al divieto di dimora nel comune di Isola Capo Rizzuto (Kr) e l’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale nei confronti dell’imprenditrice crotonese Antonella Stasi, ex vicepresidente della Regione Calabria e per un periodo presidente facente funzioni.

Stasi è indagata nell’ambito dell’inchiesta “Erebo Lacinio” che il 2 marzo scorso (LEGGI) fece scattare il divieto di dimora e l’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale per 12 mesi nei confronti, fra gli altri, della proprietaria della società agricola “Le Verdi Praterie Srl” di Isola Capo Rizzuto, appunto la Stasi.

Il Giudice del Riesame ha annullato completamente l’ordinanza revocando il divieto di dimora e l’interdizione dall’attività professionale per la Stasi e tutte le misure disposte per gli altri cinque indagati Franco Carvelli, Anna Crugliano, Salvatore Succurro, Antonio Muto e Raffaele Rizzo.

Cadono le accuse mosse dalla Procura di Catanzaro che aveva contestato ai sei i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e alla commissione di una truffa ai danni del Gestore dei Servizi Elettrici, destinatario dell’energia prodotta dall’impianto a biomasse finito nel mirino degli inquirenti. Dissequestrata anche l’azienda agricola che ha sede a Isola Capo Rizzuto.

Decisiva si è dimostrata la documentazione prodotta dai difensori, gli avvocati Francesco Verri, Francesco Laratta e Vinmcenzo Ioppoli. Sono stati anche prodotti documenti che non erano presenti nel fascicolo di indagine e che hanno dimostrato la validità della tesi difensiva.

Il gip di Catanzaro aveva ordinato il divieto di dimora nel Comune di Isola di Capo Rizzuto e l’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale per 12 mesi nei confronti di Antonella Stasi, del rappresentante legale dell’azienda agricola Anna Crugliano, dei dipendenti amministrativi Franco Carvelli e Salvatore Succurro. Per Antonio Muto e Raffaele Rizzo era stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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