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CROTONE – Processo sospeso per la messa alla prova della giovane, minorenne all’epoca dei fatti contestati, ritenuta, insieme alla madre, l’istigatrice del tentato omicidio di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese aggredito brutalmente e ridotto in fin di vita la sera dello scorso 11 agosto.

Il gup del Tribunale minorile di Catanzaro, nel corso dell’udienza svoltasi col rito abbreviato (nel quale era stato convertito il giudizio immediato), ha accolto la richiesta dell’avvocato Aldo Truncè, che, dopo aver espresso sentimenti di solidarietà alla famiglia Ferrerio, ha chiesto che alla propria assistita venga garantita la possibilità di un processo di cambiamento. Una richiesta alla quale la procuratrice presso il Tribunale dei minori, Alessandra Ruberto, si è opposta affermando che la giovane non ha manifestato segni di resipiscenza e non è meritevole di messa alla prova.

Dopo due ore di camera di consiglio il giudice ha però accolto la richiesta difensiva e ha rinviato l’udienza al prossimo 7 giugno per valutare il progetto rieducativo predisposto dal servizio sociale. Proprio oggi, dinanzi al gup di Crotone, è prevista la requisitoria del pm Pasquale Festa nei confronti dell’esecutore materiale del tentato omicidio, aggravato dai motivi futili e abietti, il 23enne Nicolò Passalacqua, arrestato all’indomani del raid essendo stato immortalato dagli impianti della videosorveglianza installati nei pressi del luogo dell’aggressione, compiuta nelle immediate vicinanze del Palazzo di giustizia. Il giovane, sotto processo col rito abbreviato, è accusato anche del porto illegale del “tirapugni” di colore rosso, un’arma impropria; proprio il corpo contundente ha determinato conseguenze devastanti poiché il povero Davide è ancora in coma, all’ospedale Maggiore di Bologna, per i gravi traumi procuratigli con due pugni al volto (il ragazzo è stato colpito anche con una ginocchiata allo sterno).

In concorso con Passalacqua, e col ruolo di istigatrice, è accusata una 42enne, la madre della ragazza alla quale il picchiatore, secondo l’accusa, voleva dimostrare i suoi sentimenti. La donna, che ha scelto il rito ordinario e per lei è stato chiesto il rinvio a giudizio, avrebbe organizzato l’incontro con il titolare dell’account Instagram con le false generalità dell’ex fidanzato della ragazza al fine di dare una “lezione” a quel 32enne che chattava con la figlia: si tratta di Alessandro Curto, per il quale l’udienza preliminare, in seguito a imputazione coatta, inizierà il prossimo 17 aprile. Imputato col rito ordinario anche il rumeno Andrej Gaju, 28enne, l’unico per il quale non è stata applicata una misura cautelare, che avrebbe partecipato alla spedizione punitiva mettendosi anche alla ricerca della persona con cui era stato concordato l’appuntamento.

Sottoposta a una misura cautelare presso una casa protetta, in caso di superamento di messa alla prova, potrà estinguere il reato di concorso anomalo nel tentato omicidio la giovane alla quale il titolare del falso account, dopo essersi inventato una scusa per giustificare la sua presenza ed essersi allontanato, avrebbe inviato un messaggio con cui comunicava di indossare una camicia bianca, capo differente da quello effettivamente portato. La ragazza, leggendo ad alta voce il messaggio, avrebbe così riferito il dato a Passalacqua che, dopo aver notato il malcapitato Ferrerio con una camicia bianca, lo raggiunse, inseguendolo e colpendolo durante la corsa con un pugno al cranio; quindi l’avrebbe roteato di 180 gradi infliggendogli una ginocchiata allo sterno e almeno un altro pugno al volto per poi allontanarsi, lasciando la vittima in gravissime condizioni sull’asfalto della centralissima via Vittorio Veneto.

Dinanzi al Tribunale minorile i familiari di Davide erano rappresentati dall’avvocato Fabrizio Gallo. «Con la concessione della messa alla prova alla mia assistita – ha detto l’avvocato Truncè – l’autorità giudiziaria traccia le coordinate di un percorso che possa accompagnare la ragazza lungo un cammino che le consenta di attivare un processo di rideterminazione e consapevolezza  di quanto accaduto».

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