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Il compianto Michele Famiglietti

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CIRÒ (KR) – L’Istituto omnicomprensivo Luigi Lilio di Cirò perde con dolore uno dei suoi figli, Michele nel triste racconto dei ragazzi della classe 3 sezione B, del dirigente scolastico Giovanni Aiello, e dei docenti tutti dell’Istituto omnicomprensivo Luigi Lilio di Cirò.

«La scuola è quella istituzione sociale preposta all’istruzione, quale trasmissione del patrimonio di conoscenze proprio della cultura d’appartenenza, o alla trasmissione di una formazione specifica dei giovani» – scrive la vice preside Rosaria Frustillo -. Ma la scuola è tanto altro, per chi come noi, dirigente e docenti, la vive quotidianamente è qualcosa in più: è una famiglia. È il luogo – prosegue la nota – in cui accogliamo i nostri ragazzi all’inizio di un percorso che li porterà, al termine del ciclo degli studi, ad affrontare il “mondo”».

E ancora: «Li seguiamo ogni giorno non solo con le pagine di libri di storia o di matematica ma cogliendo le loro ansie, le loro gioie e vedendoli crescere giorno dopo giorno. Il legame che si crea è genitoriale, in loro vediamo crescere le nostre speranze per un domani senza mai pensare che un destino crudele te lo possa portare via all’improvviso e nel pieno della loro vita».

Così, l’Istituto omnicomprensivo Luigi Lilio di Cirò perde uno dei suoi figli, Michele, e come un genitore non si dà pace per un dolore innaturale, per uno strazio che oggi ci fa sentire sempre più smarriti e tristi. 

«Michele Famiglietti è uno studente della classe 3 B del Liceo scientifico del nostro Istituto e solo le parole dei suoi compagni possono dirvi chi è (non useremo mai un tempo diverso dal presente per lui, perché un figlio rimane figlio per sempre)».

«Ciao Mi, siamo qui, da soli, a pensare a te, al tuo sorriso, alla tua allegria, alla tua dolcezza. Non è passato neanche un giorno ma ci sentiamo persi, abbandonati, non riusciamo a trovare conforto per la tua assenza. Ti ho conosciuto in terza media – ricorda un compagno – eravamo entrambi timidi, impacciati… tu hai visto quello che gli altri non riuscivano a vedere in me, sei stato il mio primo vero amico, colui che mi ha accettato per quello che sono, senza pregiudizi. Sei diventato il mio punto fermo, non mi sono sentito più solo, avevo finalmente qualcuno su cui poter sempre contare. Il mio grande amico Michele, tu che mi svegliavi sempre con il tuo “buongiornissimo!”». Così lo ricorda Nicodemo, suo grande amico.

Michele era «il “pessimista sorridente”, per lui tutto andava sempre male ma il sorriso non lo abbandonava mai, quel sorriso che lo rendeva sempre più bello. Bello e impossibile, amava i suoi capelli da principino, come gli piaceva definirli, e le sue mani. Eri il confidente di tutti, tutti sapevamo di poter contare su di te, ti prendevi in giro da solo per il tuo futuro da pediatra».

Il futuro… «Ora quel futuro ti è stato strappato, non c’è modo di trovare la forza di entrare in aula e vedere il tuo banco vuoto. Come faremo a non leggere i tuoi messaggi estemporanei quando i prof rubano minuti alla ricreazione? Quando abbiamo iniziato a scrivere queste quattro righe la disperazione ci ha travolti ma poi, ricordando te e i tuoi aneddoti, il sorriso è tornato sui nostri volti. Sarà difficilissimo, impensabile vivere senza te ma tu vivi e vivrai sempre nei nostri ricordi, non passerà giorno senza pronunciare il tuo nome. Lasceremo sempre un posto libero per te e tu sarai con noi… sempre! Ciao Mi» scrivono nel ricordo i ragazzi della classe 3 sez. B, il dirigente scolastico Giovanni Aiello, e i docenti tutti dell’Istituto omnicomprensivo Luigi Lilio di Cirò.

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