X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – Tredici persone sono state arrestate e portate in carcere e 35 ai domiciliari nel corso dell’operazione «Basso profilo» coordinata dalla Dda di Catanzaro e scattata all’alba. Tra le persone arrestate e poste ai domiciliari anche l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico.

L’operazione condotta da personale della Dia, congiuntamente con quello della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, coinvolge i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come «Bonaventura» «Aracri», «Arena» e «Grande Aracri», nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali.

Tra gli indagati anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, il quale, a seguito di una perquisizione a casa, ha annunciato le sue dimissioni da segretario del partito: “Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017 – ha detto Cesa – mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato”.

Nel corso dell’operazione sono stati impegnati duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e centosettanta unità tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofili e un elicottero.

Disposta anche l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Nel corso delle indagini è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro.

«Sono decine e decine gli ordini d’arresto e quasi 100 milioni di euro di beni sequestrati – ha commentato la notizia Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia – un plauso sincero a questo immane sforzo investigativo che la Commissione Antimafia ha potuto seguire grazie al lavoro del suo ufficiale di collegamento DIA colonello Luigi Grasso. Ancora una volta l’azione concreta contro le mafie riporta la ricchezza nelle mani dei cittadini. Nel corso delle recenti operazioni antimafia in Italia, e parlo di poche settimane – ha rivelato ancora Morra – centinaia di milioni di euro sono tornati nelle casse dello Stato. Questo è anche un reale recovery fund che deve essere sempre attivo. Questi arresti dimostrano che lo Stato non solo è presente ma è anche più forte e tenace».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE