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Davide Ferrerio

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CROTONE – Forse è successo tutto per una ragazzina contesa. Perché Niccolò Passalacqua, il 22enne arrestato con l’accusa di aver ridotto in fin di vita con un pestaggio il 20enne Davide Ferrerio, riteneva che questi potesse essersi invaghito della donna che, invece, “interessava” all’indagato.

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Ipotesi tutte da appurare anche perché al vaglio degli investigatori sono, tra l’altro, le chat contenute nei telefonini della vittima e del presunto carnefice. Pare che Passalacqua si sia lasciato scappare, fuori verbale, che sia accaduto tutto per una questione di donne. Intanto la sua posizione si è già aggravata poiché, subito dopo l’arresto lampo eseguito dalla Squadra Mobile della Questura, il pm Pasquale Festa non contesta più l’accusa di lesioni gravissime ma quella di tentato omicidio.

Il gip Massimo Forciniti ha convalidato l’arresto e, contestualmente, ha applicato la misura in carcere per Passalacqua il quale, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Giovanni Ettore Sipoli, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

LA PISTA PASSIONALE ALLA BASE DEL PESTAGGIO DI DAVIDE FERRERIO

La pista passionale fa da sfondo al caso risolto in meno di 24 ore dagli uomini del vicequestore Ugo Armano. Il cui compito è stato facilitato dalla visione delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza del Palazzo di giustizia – nelle cui immediate vicinanze, in pieno centro, l’altra sera si è materializzata la violenta aggressione – e di alcuni esercizi commerciali della zona. Per un motivo così futile la vacanza a Crotone si è trasformata in un incubo per lo sfortunato ragazzo e i suoi familiari, che avevano scelto la città di Pitagora per le ferie estive anche perché sua madre, pm onorario a Bologna, ha origini crotonesi.

La vice procuratrice Giuseppina Orlando, madre della vittima, è pure svenuta al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, temendo il peggio quando i sanitari hanno constatato un coma da decerebrazione e hanno optato per un trasferimento d’urgenza al Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Qui i sanitari hanno sottposto suo figlio a un lungo e delicato intervento neurochirurgico (la prognosi è riservata e le condizioni sono disperate).

L’altro aspetto inquietante da chiarire è se l’aggressore abbia agito a mani nude oppure con un corpo contundente. Secondo la perizia del medico legale Massimo Rizzo, non sarebbe da escludere l’utilizzo di un corpo contundente oppure colpi reiterati con particolare perizia, assimilabile a quella di un pugile professionista.

L’INSEGUIMENTO E IL PESTAGGIO DI DAVIDE FERRERIO

Ma andiamo con ordine. Dal provvedimento di convalida dell’arresto si apprendono nuovi particolari sulla dinamica dei fatti. Innanzitutto l’indagato era con altre cinque persone quando ha incontrato, all’angolo tra via Firenze e il corso Vittorio Veneto, il povero Ferrerio che era uscito dall’abitazione della nonna per incontrare due amici. Con lui anche le due donne denunciate per favoreggiamento (una madre e una figlia) più tre uomini che sarebbero riusciti a dileguarsi e non sono stati ancora identificati.

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Doveva andare a mangiare una pizza. A quel punto sarebbe iniziato un inseguimento. Una volta raggiunto Ferrerio, l’indagato gli avrebbe sferrato una ginocchiata allo sterno e due pugni al volto, lasciandolo quasi privo di sensi sull’asfalto, a due passi dal Palazzo di giustizia.

L’indagato indossava una t-shirt di colore scuro e dei pantaloni corti, abiti poi rinvenuti nella sua auto Alfa Romeo “156” e sequestrati. Subito dopo il pestaggio di Davide Ferrerio, Passalacqua si sarebbe diretto verso corso Mazzini, costeggiando il Tribunale per essere raggiunto dagli altri; quattro del gruppo (un quinto ha imboccato un’altra strada) si sarebbero poi allontanati a bordo di un’auto station wagon con un faro non funzionante procedendo verso piazza Pitagora.

TIK TOK E LA SVOLTA NELLE INDAGINI

Dalle immagini estrapolate dagli investigatori, gli inquirenti hanno individuato le due donne. La più giovane è stata riconosciuta anche perché, dalla consultazione del suo profilo sul social network Tik Tok, era presente un video mentre si preparava a uscire pare indossasse gli stessi abiti che portava durante l’aggressione. Sono in corso accertamenti per risalire agli altri presenti sul luogo del raid.

TESTIMONI E GRAVI INDIZI SUL PESTAGGIO DI DAVIDE FERRERIO

Gli investigatori hanno sentito una madre e una figlia che hanno assistito all’inseguimento e alla successiva aggressione. Un’altra persona ha notato che, mentre un giovane era accasciato a terra, qualcuno si avvicinava al presunto aggressore e lo esortava ad andare via.

Il gip Forciniti, dopo aver esaminato gli elementi alla base dell’accusa, afferma che portano ad una «univoca ricostruzione dei fatti» per cui Passalacqua, dopo aver incontrato Ferrerio, gli dice qualcosa che lo intimorisce e lo induce alla fuga e, una volta raggiunto, lo colpisce con «particolare efferatezza», lasciandolo tramortito sulla pubblica via.

LE ESIGENZE CAUTELARI A CARICO DI NICCOLÓ PASSALACQUA

Il gip ravvisa peraltro il pericolo di fuga, non avendo l’indagato fissa dimora e avendo lasciato la casa dei genitori (a Colleferro) per vivere a Crotone. Sempre ad avviso del gip, sussiste il pericolo d’inquinamento probatorio poiché, se lasciato libero, l’indagato potrebbe avvicinare le persone che erano con lui per fornire una versione di comodo.

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