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FIRENZE – Un caso particolare  legato al green pass per Carla Ierardi, una donna originaria di Petilia Policastro ma da tempo trasferitasi a Firenze. Lei ha fatto la doppia dose di vaccino ma non riceve il green pass.

La prima dose l’ha effettuata il 20 giugno scorso in  Toscana, dove è residente, ed il 31 luglio a Mesoraca (nel crotonese). «Qualcosa – racconta Carla – nella registrazione della seconda dose è andata storta ed i dati non sono mai arrivati all’anagrafe nazionale delle vaccinazioni per cui il Ministero della Salute non può emettere nessun Authcode o green pass».

La conseguenza è che la donna, ogni volta che accompagna il figlio al nido, deve sottoporsi al tampone per poter entrare pur essendo vaccinata. Sottolinea, poi, che «nonostante  le numerose  segnalazioni al 15000 ed ai vari indirizzi e mail nessuno mi ha saputo dire cosa devo fare e a chi rivolgermi. Mi hanno consigliato – continua –  solo di andare al centro vaccinale calabrese per segnalarlo, dove, ovviamente, sono andata più volte ed a loro risulta tutti spedito normalmente. Aspetto fiduciosa dal 31 luglio ma ancora niente».

Sottolinea ancora, Carla, che «ad oggi non posso andare a prendere a scuola il mio bimbo, non posso accedere  alla mensa aziendale e dal 15 ottobre non potrò  accedere al luogo di lavoro, se non farò i tamponi a mie spese! Nonostante io abbia la vaccinazione completa».

Questo il suo commento amaro per la vicenda che la vede involontariamente protagonista: «E’ assurdo  che nessuno abbia  previsto cosa fare nel caso di problemi   nelle registrazioni dei vaccini e soprattutto che non ci sia altro modo per certificare  le vaccinazioni fatte (come in questo caso senza green pass) per l’accesso ai luoghi di lavoro, Sono una vaccinata  al pari di un No vax».

Una storia, dunque, all’insegna della burocrazia sorda ad ogni richiesta, giusta, dei cittadini. «E’ davvero assurdo – ribadisce la donna – che nessuno abbia previsto una procedura  manuale da implementare in caso di malfunzionamento nella trasmissione automatica dei dati all’anagrafe vaccinale (tutti i sistemi possono avere delle falle)». Ed ancora: «Così come è altrettanto assurdo che nonostante tutte le segnalazioni devo essere io a mobilitare giornali e centro vaccinale  per avere una risposta ad una responsabilità del Ministero della salute».

E così conclude: »Sono vaccinata e devo organizzare  tutta la famiglia  e la disponibilità della baby sitter in conseguenza  ad un disservizio».  

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