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Il tribunale di Crotone

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CROTONE – La Procura della Repubblica di Crotone ha avviato delle indagini, delegate alla Squadra Mobile della Questura di Crotone, in relazione a «fughe di notizie relative a soggetti risultati positivi al COVID-19: fatti per cui nel primo pomeriggio è stata presentata una precisa denuncia».

Lo rende noto un comunicato stampa della Questura di Crotone. L’attività investigativa riguarda notizie attinenti la sfera sanitaria privata che stanno circolando su circuiti social ovvero di messaggistica istantanea. «A prescindere dalle implicazioni di natura penale e di violazione della privacy – fa notare la Questura di Crotone – si invitano tutti ad evitare che si perpetuino tali deplorevoli e spiacevoli episodi. Come convenuto, anche con la locale Prefettura, si confida nel consueto spirito collaborativo dei mass media per una corretta informazione, al fine di evitare facili strumentalizzazioni».

Sulla vicenda si era espresso qualche ora prima il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del sindacato Giornalisti della Calabria Carlo Parisi: «Un elenco di pazienti risultati positivi al tampone del Covid-19, in ordine alfabetico, con tanto di nome, cognome, data di nascita e data del prelievo. Riguarda la città di Crotone e, da stamane, ha invaso le chat ed i profili social di migliaia di cittadini crotonesi. Una gravissima violazione della privacy – segnalata dal giornalista Bruno Palermo – che, oltre agli aspetti penali connessi, sta alimentando atteggiamenti e comportamenti pericolosi: un’assurda e inaccettabile “caccia all’untore” mentre tutti dovremmo unirci e tutelarci gli uni e gli altri per combattere contro un unico nemico, il virus. “Caccia all’untore” alla quale, naturalmente, tutti i giornalisti si sono sottratti, nel rispetto della legge e del codice deontologico, ma non la Rete, che consente, purtroppo, a chiunque di mettere in circolo fake news o – come nel caso in questione – dati sensibili».

«Quanto registrato a Crotone – afferma Parisi – impone un immediato intervento delle autorità sanitarie e giudiziarie, le uniche autorizzate, in casi eccezionali, quale è l’attuale, a rendere noti elementi finalizzati esclusivamente a tutelare la salute pubblica».

«A tale proposito, Parisi, d’intesa con il responsabile alla Legalità per la Fnsi, Michele Albanese – riporta una nota – ha delegato il collega Bruno Palermo a chiedere l’intervento del Prefetto di Crotone, Tiziana Tombesi, affinché venga posta fine a questa condotta irresponsabile».

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