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Goletta Verde in navigazione nel mare calabrese

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CROTONE – Migliora la situazione dell’inquinamento sulle coste calabresi, stando ai risultati dei prelievi effettuati da Goletta verde, migliora ma non di molto, sicuramente non abbastanza per potersi entusiasmare. 

Dei 24 siti presi in considerazione lungo le coste calabresi, sui quali i volontari di Legambiente hanno effettuato una campionatura, 9 risultano inquinati, 8 dei quali fortemente inquinati, mentre erano 12 lo scorso anno.

I risultati  della campagna di campionatura che Legambiente porta avanti con Goletta verde da oltre trent’anni, sono stati presentati ieri durante una conferenza che si è svolta al club velico di Crotone, alla quale hanno preso parte: Anna Parretta, che ha coordinato l’iniziativa, Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente, Cristiana Biondo portavoce di Goletta verde, Caterina Cristofaro direttrice di Legambiente Calabria, Michelangelo Iannone direttore scientifico Arpacal e Mariano Baldoni  direttore tecnico operativo Conou. Quella che è stata presentata è evidentemente una situazione ancora emergenziale da troppo tempo, che merita di essere sanata.

I risultati mostrati dalla presidente Parretta e dalla portavoce di Goletta Verde parlano, come detto, di 8 punti in Calabria fortemente inquinati, e sono nello specifico «6 foci e 2 punti in prossimità a mare; si tratta della spiaggia presso il torrente Passovecchio e la foce del fiume Esaro a Crotone, la spiaggia fronte lo sbocco del canale a destra del castello a Isola Capo Rizzuto – località Le Castella, la Foce del torrente Annunziata presso il lido comunale di Reggio Calabria, quella del torrente presso il campo sportivo e Bagnara Calabra (Rc), la foce del fiume Mesima a San Ferdinando (Rc), quella del Torrente Ruffa a Ricadi (Vv) e la foce del torrente Murria a Briatico (Vv)».

Sull’importanza del monitoraggio si è soffermato anche il direttore scientifico dell’Arpacal Iannone, il quale ha voluto anche sottolineare che il lavoro dell’Arpacal non è in opposizione a quello di Goletta verde anzi è necessaria una cooperazione.

«L’Arpacal da anni effettua controlli e bisogna dire con grande professionalità malgrado ci siano evidenti carenze, più volte segnalate di mezzi e di personale – ha ribadito Iannone – rifiuto questa logica della contrapposizione tra associazioni ambientali e noi Arpacal come istituzione, da tecnici vogliamo parlare ai cittadini e ragionare e collaborare con le associazioni». Ad ogni modo i risultati ottenuti da Goletta verde che ha navigato lungo le coste calabresi, dal 7 al 14 luglio, secondo il presidente Ciafani parlano di «una gestione criminale della depurazione».

Il presidente ha voluto ribadire poi quella che è l’attività di Legambiente e cioè «essere da sprone nei confronti delle istituzioni e informare i cittadini» tant’è che tutti i risultati sono visionabili sul sito dell’associazione. Sul fatto che si è ancora lontani da una gestione che salvaguardi l’ambiente significativo è il dato riportato sempre dal presidente Ciafani che parla di «ben l’89% di agglomerati urbani in Calabria che non rispettano la legge e non hanno i depuratori oppure hanno dei depuratori inefficienti, 188 agglomerati non conformi, con impianti che servono oltre 3,1 milioni di abitanti equivalenti» carenze gravi che oltre a minare la salute dell’ambiente ed evidentemente anche degli uomini provocano spreco di denaro se si considera che l’Italia paga multe salate alla comunità europea.

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