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Il Comune di Crotone

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CROTONE – Nelle elezioni comunali di Crotone sarà ballottaggio tra il rappresentante del civismo, Vincenzo Voce e il candidato a sindaco del centrodestra, Antonio Manica.

Gli exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai avevano centrato i nomi, ma non anche le percentuali, che vedono in testa, anche abbastanza nettamente, Manica rispetto all’autsider Voce. Manica è appoggiato da ben 10 liste, tra cui le tre dei principali partiti, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, con la prima che è il primo partito in città, in merito alle preferenze, e la Lega che, invece, è in difficoltà, rispetto alle percentuali delle elezioni regionali. Fuori dal ballottaggio, invece, Danilo Arcuri, il candidato supportato dall’area politica che fa riferimento ad Enzo e Flora Sculco, e una parte del Partito democratico crotonese. Propiro a causa di questa alleanza, come si ricorderà, c’è stata una divisisone all’interno del Pd, che ha coinvolto anche i vertici regionali del partito e che, alla fine, ha comportato l’assenza del simbolo nella città che era la Stalingrado del Sud.

C’è, però, un fantasma che aleggia su questa competizione elettorale, ed è quello della governabilità. Nella competizione elettorale, infatti, c’è stato un massiccio ricorso al voto disgiunto (qualche migliaia di voti), che potrebbe portare il sindaco a non avere la maggioranza nel consiglio comunale.

Da sottolineare, in ogni caso, l’exploit di Voce, che solo con quattro liste civiche, Tesoro Calabria, Stanchi dei soliti, Crotone cambia e Città libera ha tenuto testa al centrodestra, che, invece, aveva all’attivo 10 liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Manica sindaco, Consenso, Krotone da vivere, Italia del Meridione, Officina civica, Progetto città e Valore Crotone.

Proprio per questa disparità di candidati in campo, il centrodestra puntava a vincere già al primo turno, mentre si dovrà accontentare di avere, presumibilmente, la maggioranza dei consiglieri. Un altro aspetto da sottolineare, in termini di preferenze dei partiti, è che Forza Italia il primo in città, seguito da alcune liste civiche sempre del centrodestra, mentre la Lega veleggia intorno al 4%, ben al di sotto della percentuale conquistata alle regionali. Male anche il Movimento 5 stelle, che resta al di sotto del 5%.

Nella città pitagorica, dunque, è emersa la voglia di cambiamento, che si è incanalata nelle liste a sostegno di Voce e, soprattutto, nella sua persona. Per la prima volta dopo anni, l’area che fa riferimento ad Enzo Sculco non parteciperà al governo della città, ed è questo uno dei dati più significativi di questa elezione comunale. Oltre, naturalmente, alla mancanza del simbolo del Pd.

Negli altri comuni al voto in provincia, a Strongoli è stato eletto sindaco Sergio Bruno, ma con i candidati avversi pronti a fare ricorso per alcune schede. A Rocca di Neto, Alfonso Dattolo, ex consigliere regionale, ha prevalso sul sindaco uscente, Tommaso Blandino. A Santa Severina, invece, è stato confermato il sindaco sucente, Lucio Giordano. A Cirò Marina, invece, deciderà il ballottaggio, Tra Giuseppe Dell’Aquila e Sergio Ferrari.

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