X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

CROTONE – «Non ho voluto che il festival fosse intitolato a Rino perché questa gente deve prima imparare la buona educazione». Non usa mezzi termini Anna Gaetano, sorella del grande mito della canzone italiana. Rino Gaetano avrebbe compiuto oggi 62 anni, ma nessuna manifestazione, almeno istituzionale, è stata organizzata in città in onore del cantautore tragicamente scomparso il 2 giugno del 1981. D’altronde, risale a pochi mesi fa la polemica che ha generato la rottura tra la custode dell’immmagine e dei diritti d’autore di Rino e l’amministrazione comunale, che a lui aveva deciso di intitolare un nuovo festival della canzone. 

Una ferita che ancora brucia nell’orgoglio del primo cittadino, Peppino Vallone, che, cogliendo l’occasione, rimarca il veto posto dalla famiglia all’iniziativa. «Oggi Rino Gaetano avrebbe compiuto 62 anni – scrive in una nota – lo avremmo anche voluto ricordare, come è noto, con un festival a lui intitolato, da tenersi a Crotone. Non è stato possibile per volontà della famiglia. Ma c’è una cosa – e qui la stoccata finale – sulla quale non c’è copyright: il ricordo nella mente e nel cuore che ci induce ancora oggi a festeggiarlo». A questo punto chiude augurando buon compleanno a Rino a nome suo e di tutta “la tua Crotone”. Sentita in merito sulla vicenda, Anna Gaetano risponde per le rime, forse un po’ di più. Anzitutto spiega «mille e una iniziativa viene organizzata spesso in omaggio a Rino. Me ne occupo io e quando non è stato cosí, sono stata comunque contattata per tempo e opportunamente informata su programmi e contenuti legati alle manifestazioni. Nessuno – dice – mi ha chiamata per parlarmi di questo festival, se non in un secondo momento. Quando si sono decisi, mi hanno contattato terze persone». 

Cioè nessuno dell’amministrazione. E, nonostante lo stesso sindaco Vallone, nella sua nota, si riferisca a Rino Gaetano definendolo «artista innovativo, figlio unico della canzone italiana», Anna ci tiene a ribadire che «Rino non è affatto figlio unico. Ha una famiglia, che sono i nipoti e la sorella». Ma non le dispiace neanche un po’ che nella sua Crotone, oggi, non si svolgano iniziative a lui dedicate? «A me manca molto Crotone e ci sono legata, come lo era Rino. Che però era anche romano, perché nella capitale si è trasferito a nove anni e mezzo. Qui oggi lo ricorderemo come di consueto durante il raduno al cimitero. Ogni anno arriva gente da tutta Italia. La sera si terrà un concerto al vecchio lanificio di via Pietralata». 

E poi ripete, come un fiume in piena, «Crotone mi manca tanto, ma c’è un ignoranza e una maleducazione incredibile. Per questo e per le persone che ci sono la odio. I crotonesi dovrebbero imparare a non fare le cose con prepotenza». Per bloccare tutto la Gaetano ha messo di mezzo gli avvocati. «E per il momento va bene cosí – dice – vedremo per l’estate prossima cosa si inventano». Infine, dopo aver sfogato la rabbia, quale pensiero le piacerebbe dedicare oggi al fratello? «Ma Rino è sempre con me» risponde rasserenandosi. Intanto, con o senza il nome del fratello, il festival in questione è ancora un’idea, mai realizzata perché sarebbe dovuto partire insieme al progetto del Distretto culturale urbano, a sua volta mai avviato concretamente.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE