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ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Il suo accento straniero è risuonato sulle colline di Arcavacata per oltre trent’anni e generazioni di studenti hanno temuto i suoi esami di Analisi matematica, spesso primo impatto con il mondo universitario. Jacques Guenot va in pensione dopo una lunga carriera accademica che lo ha visto protagonista all’Università della Calabria come docente, ma anche come preside della facoltà di Ingegneria e prorettore. Ma il suo nome, tra i cubi dell’ateneo, resta storicamente legato al conferimento della laurea honoris causa a Silvio Berlusconi. 

Era il 1991 e il Cavaliere ancora non era sceso in politica. Guenot riuscì a ottenere per lui il titolo ad honorem di ingegnere gestionale, tra le polemiche. Si parlò della promessa di finanziamenti per l’ateneo, addirittura di un coinvolgimento del docente come consulente scientifico per un programma che sarebbe dovuto partire su Canale 5. Berlusconi, nella lectio che seguì la consegna della laurea, affermò, preofeticamente: «Per il bene del Paese qualcuno deve assumersi il coraggio di scendere in campo senza far prevalere gli interessi della politica. È non c’è figura migliore di un imprenditore affermato». E tre anni dopo nacque Forza italia.

In quel 1991 in cui Guenot era preside di ingegneria, e tra i docenti del corso di laurea in Ingegneria Gestionale c’era Francesco Del Monte, economista e banchiere, uomo vicino a Beniamino Andreatta e Romano Prodi, ex presidente della Carical e poi vice presidente di Bnl. Con Del Monte, Guenot partecipò anche al progetto del Cies, il Centro di ingegneria economica e sociale, finita nel mirino della stampa nazionale nel 1998, quando sotto il governo Prodi ottenne un mega finanziamento da 21 miliardi di lire per i suoi progetti basati sulla contaminazione dei saperi.

In Calabria, in effetti, Guenot ha mescolato conoscenze, cariche e progetti. Nato a Losanna, in Svizzera, nel 1942, è arrivato all’Unical 38 anni fa, quando di anni ne aveva 33. Matematico di professione, è divenuto ordinario di Geometria e ha legato la sua attività a quella della facoltà di Ingegneria, che ha poi guidato per nove anni, dal 1987. Fu il braccio destro di Bucci alla guida dell’ateneo, lo si ritrova come consulente del Comune di Crotone per il premio Pitagora, come curatore scientifico di una recente pubblicazione di un’opera composta da circa 10 mila versi tradotta dal francese arcaico al dialetto calabrese – la “Chanson d’Aspremont” – o come autore di un cortometraggio basato su una “intervista improbabile”, realizzata in animazione computerizzata, a Buddha, Confucio e Pitagora. 

Alla festa organizzata in suo onore dalla facoltà di Ingegneria per salutare il pensionamento, ha tuonato contro la riforma Gelmini e contro la cancellazione delle facoltà. Erano presenti il rettore uscente Giovanni Latorre, il costruttore Aldo Bonifati che ora guida l’associazione “Amici dell’Unical” e l’attuale preside di ingegneria Paolo Veltri che gli hanno consegnato una targa e una pergamena per ringraziarlo del lavoro svolto. Ma negli archivi dell’Unical, alla voce Guenot, spiccherà sempre quella foto tanto contestata, nella quale il prof arrivato dalla Svizzera passeggia sul ponte coperto del campus insieme a un sorridente Silvio Berlusconi, ingegnere gestionale ad honorem.

 

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