X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – Il Comune di Scalea mette a segno un punto a proprio favore nei confronti della Sorical nell’infinita questione dell’acqua. Il Tar Calabria, infatti, ha avallato la legittimità dell’ordinanza con la quale il sindaco, Pasquale Basile, aveva intimato alla società di desistere dalla minacciata interruzione della fornitura idrica. E adesso il primo cittadino esulta: «Con questa sentenza la Sorical viene disarmata del suo potere di “assetare” gli utenti per costringere i comuni a pagare». Ma la società non molla e, intenzionata a continuare il braccio di ferro con tutti gli enti morosi, avverte: «La recente sentenza sul ricorso “Scalea” non chiude affatto la strada alle riduzioni di fornitura idrica per morosità, ma indica, anzi, delle possibili modalità». 

L’amministratore delegato Maurizio Del Re, infatti, contestando decisamente l’interpretazione fornita dal sindaco di Scalea, ricorda non solo il debito accumulato da quest’ultimo nei confronti della società («il comune di Scalea si è reso sistematicamente inadempiente ai suoi obblighi di pagamento, avendo maturato al 4° trimestre 2011 un debito di oltre  7 milioni di euro»), ma anche quanto Sorical ha fatto nell’interesse dei cittadini intervenendo sui serbatoi comunali per evitare che la risorsa idrica erogata dalla Società venisse poi dispersa, a causa di sfiori verificatisi sugli impianti mal gestiti. «Una Società a partecipazione pubblica, quale Sorical è – spiega Del Re -, ha il dovere (anche a salvaguardia delle responsabilità erariali) di non consentire che si venga meno all’“obbligo” di corrispondere il costo dei servizi resi, così come le Amministrazioni hanno l’“obbligo” di far fronte ai doveri assunti, non potendosi imboccare “scorciatoie” per non far fronte ai propri debiti».

E Del Re, poi, è andato oltre, precisano che il Tar non ha affatto affermato il principio che la società “non può ridurre l’erogazione idrica”, avendo stabilito invece che – prima di dare avvio alla riduzione – il concessionario regionale ha l’onere di informare con congruo anticipo il Comune moroso, specificando nella diffida i dettagli delle avviande operazioni. «La legittimità generale dello strumento della riduzione, a cui la Sorical fa ricorso solo per contenere i propri costi di gestione stante la cronica morosità degli Utenti/Comuni, non è stata dunque messa in discussione», incalza Del Re, manifestando piuttosto l’auspicio «che i Comuni comprendano che in assenza del pagamento dei dovuti corrispettivi è impossibile garantire un regolare  ed efficiente servizio idrico. Dunque persistendo tali gravi inadempimenti, ed essendo a tanto legittimata, la Sorical potrà far altro che contenere i propri costi anche riducendo le portate, pur nel rispetto delle indicazioni contenute nella sentenza Tar». Come dire: Comuni morosi in guardia, il taglio all’acqua incombe sempre su di voi.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE