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CATANZARO – Prendi uno e paghi due. E’ il caso di un pensionato catanzarese che si è visto recapitare due fatture relative al medesimo servizio di erogazione dell’energia elettrica. In pratica, due bollette da pagare a due distinti gestori per lo stesso periodo di competenza, il bimestre marzo-aprile. A segnalare la vicenda è la sezione calabrese di Codici (Centro per i diritti del cittadino). Giuseppina Giordano, del dipartimento Comunicazioni Codici, mostra le fatture: una delle due bollette è di Enel e presenta un conto di 8,28 euro, l’altra invece è di Sorgenia, società nata per effetto della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, che chiede all’utente una somma pari a 19,21 euro. I costi del servizio sono esigui perché si tratta di un’abitazione usata per le vacanze estive, ma resta comunque l’ombra delle bollette-doppione, «visto che l’utente – avverte ancora Giuseppina Giordano – sostiene di non aver sottoscritto alcun contratto con Sorgenia». «Probabilmente – ragiona il segretario di Codici Calabria, Rosetta Marcella – è mancata chiarezza da parte dei call center addetti alla vendita. Comunque – è la precisazione – Sorgenia si è subito messa in contatto con noi ed è disposta a fare luce sulla vicenda». 

La società ha chiesto la documentazione necessaria per esaminare la questione. Ma il problema – avvertono ancora da Codici – assume carattere generale, perché – al di là del caso specifico – riguarda i meccanismi di comunicazione di chi, attraverso call center o con il “porta a porta”, attiva i canali di vendita. Giuseppina Giordano fa il punto della situazione locale: «A Catanzaro – sottolinea infatti – in un paio di mesi, abbiamo ricevuto una trentina di segnalazioni da chi sostiene di non aver mai stipulato contratti o lamenta poca trasparenza». Altri due esempi da Rosetta Marcella. Il primo: «Le telefonate dei call center che tendono a persuadere i cittadini a cambiare gestore non chiarendo che i contratti comportano lo spostamento verso un nuovo fornitore e il passaggio al mercato libero con un piano tariffario soggetto alle variazioni del mercato». Il secondo: «In alcuni casi è stata taciuta la possibilità di esercitare tempestivamente il diritto di recesso». Codici sottolinea che i più esposti sono gli anziani. E inoltre lancia una proposta all’Aeeg, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas: «Auspicabile – dice Marcella – un albo di agenzie qualificate per la formazione degli addetti alla vendita, un albo unico e con la supervisione dell’Aeeg». Intanto da settembre è decollato il progetto ministeriale “Energia: diritti a viva voce”. All’iniziativa nazionale aderiscono 17 associazioni dei consumatori, Codici inclusa. Si tratta di sportelli pensati per i cittadini che chiedono più trasparenza, informazioni attendibili e diritti. 

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