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CATANZARO – «Non fate morire il termalismo calabrese»: l’appello è scritto nero su bianco in uno dei cartelloni portati in spalla da un centinaio di lavoratori delle Terme Luigiane, nel Cosentino, protagonisti stamani di una manifestazione di protesta davanti all’assessorato alla Sanità, a Catanzaro. La protesta riguarda la situazione di tutte le stazioni termali della Calabria. Federterme, l’associazione rappresentativa delle imprese del settore, lamenta infatti crediti pregressi da parte della Regione ma anche una crisi di liquidità che complica il quadro delle attività. Oggi insieme ai lavoratori – alle prese con tre mesi di ritardo nei pagamenti – c’erano anche Giuseppe Tucci, direttore amministrativo della società che gestisce le Terme Luigiane, e Bruno Mercuri, responsabile amministrativo della società che gestisce le Terme di Caronte, situate nel comprensorio lametino. 

Gli imprenditori, incontrando sempre oggi il dg dell’assessorato, Antonino Orlando, hanno chiesto certezze in termini di liquidità delle spettanze utili quantomeno a pagare stipendi e fornitori e hanno chiesto che la Regione riveda al rialzo i criteri per l’assegnazione del budget. La questione sarà affrontata anche nei prossimi giorni, ma – secondo quanto si è appreso – i criteri per i finanziamenti del 2012 restano almeno per ora invariati.

 

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