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VIBO VALENTIA – Niente più mobilità. Ma su tutto il resto l’azienda di Bergamo ha preferito prendersi un periodo di riflessione. Al termine dell’incontro romano di stamane presso il ministero dello Sviluppo economico i vertici della Italcementi hanno, dunque, confermato e ufficializzato il ritiro della messa in mobilità per tutti gli  82 lavoratori dello stabilimento industriale di Vibo Marina. Ma cassa integrazione straordinaria a zero ore e chiusura della cementeria sono ancora nodi tutti da sciogliere.  In buona sostanza, la vertenza Italcementi è stata spostata solo di qualche mese. Se ne riparlerà dopo l’estate. Da giovedì mattina, poi, le maestranze metteranno fine all’occupazione della fabbrica, iniziata lo scorso 8 giugno quando l’azienda ha annunciato la mobilità e i futuri licenziamenti, e riprenderanno le regolari attività lavorative all’interno del cementificio della frazione. Al vertice romano di questa mattina hanno preso, oltre ai dirigenti dell’azienda, le organizzazioni sindacali nazionali, regionali e provinciali, il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, il sindaco Nicola D’Agostino, Il presidente della Provincia Francesco De Nisi, alcuni senatori e diversi consiglieri ed assessori provinciali e comunali.

Soddisfatto dell’esito della riunione il primo cittadino. «L’incontro  –  ha dichiarato in merito D’Agostino – lascia ben sperare, anche se siamo in una fase interlocutoria. Tuttavia, possiamo permetterci di auspicare una soluzione certamente diversa da quella paventata la settimana scorsa, quando anche l’azienda sembrava esser ormai decisa a chiudere lo stabilimento e licenziare gli 82 operai di Vibo Marina».

Soddisfatto anche il senatore del Pdl Franco Bevilacqua, presente al vertice, che ha parlato di riunione «positiva». A giudizio del parlamentare vibonese si è, infatti, «aperto uno spiraglio che ci fa auspicare  alla risoluzione in modo positivo del problema. L’azienda è passata da una posizione iniziale  di totale chiusura  ad una possibilistica, soprattutto alla luce delle garanzie date dal presidente della giunta regionale circa la risoluzione di alcuni problemi  espressi dall’azienda che ne hanno determinato la decisione di chiusura. Altro aspetto importante da segnalare è la compattezza dimostrata dalla classe dirigente a tutti i livelli», ha chiuso Bevilacqua.

 

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