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GIOIA TAURO (RC) –  Per le sue dotazioni strutturali, il porto di Gioia Tauro è considerato un esempio internazionale da seguire. Con questa motivazione, e spinto quindi dal desiderio di conoscere con i propri occhi lo scalo, il ministro iracheno ai Trasporti, Hadi Ferhan Al-Ameri, ha fatto visita all’Autorità portuale di Gioia Tauro. Il ministro è stato accompagnato dall’ambasciatore iracheno in Italia, Saywan Barzani, e da una delegazione governativa della Repubblica dell’Iraq, accolto dal presidente, Giovanni Grimaldi, e dal segretario generale, Salvatore Silvestri.   

Nel corso della visita, riferisce un comunicato dell’Autorità portuale, sono stati descritti tecnicamente i parametri strutturali del porto. In particolare è stato illustrato il sistema infrastrutturale ed operativo dello scalo, all’avanguardia in Italia e nel Mediterraneo. Con banchine capaci di accogliere, contemporaneamente, tre navi di ultima generazione. Nel contempo, sono stati descritti i nuovi progetti di sviluppo a sostegno dello scalo di transhipment che l’Autorità portuale sta mettendo in campo. Tra questi, principalmente, il gateway ferroviario per dare valore aggiunto al porto, all’interno di un sistema intermodale di traffici che dal mare possano, in modo efficiente, raggiungere l’entroterra.    

Dopo l’istituzionale scambio di doni tra il presidente Grimaldi ed il ministro iracheno, gli ospiti sono stati accompagnati nell’area portuale per passare, così, dalla teoria alla pratica. In un tour guidato è stato, dettagliatamente, illustrato il complesso impianto infrastrutturale ed il relativo sistema di sicurezza di cui lo scalo è dotato.   A conclusione della visita il ministro Ferhan Al-Ameri si è detto «pienamente soddisfatto», dell’incontro. «Ho voluto visitare questo hub internazionale di transhipment – ha detto Ferhan Al-Ameri – per conoscere, direttamente, il suo designer e, quindi, il suo complesso impianto infrastrutturale ed organizzativo. In questo momento, il mio Governo sta costruendo un nuovo porto dalle caratteriste operative simili a quelle di Gioia Tauro. È chiaro, quindi, che, per meglio operare, abbiamo deciso di prendere ad esempio questa realtà. Aggiungo, ora che ho avuto modo di conoscerla personalmente, di avere riscontrato un’ottima governance ed un’efficiente operatività. Del resto, per me non è stata una sorpresa. Questa visita mi è servita, anche, a trovare conferma di ciò che già pensavo: complessivamente e nel suo settore, credo che il porto di Gioia Tauro sia il migliore scalo di transhipment nel Mediterraneo». 

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