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COSENZA –  Dopo la riforma delle Province e la probabile soppressione di quella di Vibo e Crotone, in tema di riforme di enti locali si apre un’altra partita che rischia di creare un caos istituzionale in Calabria se non governato dalla Regione. Si tratta della riforma dei piccoli comuni che, secondo il decreto 95 della spending review, entro il 31 dicembre dovranno associare almeno tre funzioni fondamentali e procedere con le altre (escluso il servizio dell’anagrafe) entro il prossimo anno. E anche in questo caso la Regione Calabria, partita prima degli altri con il progetto “Unione dei Comuni” voluto dal presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti e affidato alla fondazione Field, per accompagnare le amministrazioni locali nei processi di riordino ora, visto lo stallo, rischia di trovarsi impreparata con lo spettro del “commissariamento” da parte dei prefetti per gli enti inadempienti. 

Dicevamo delle scadenze, esse riguardano circa 327 comuni su 409. La legge sulla spending review chiarisce l’iter delle procedure da seguire per giungere all’esercizio, in forma associata, delle funzioni fondamentali da parte dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e, per quelli che ne contano meno di 1.000, indica nell’”Unione di Comuni” solo una forma alternativa all’associazione, con ciò evitando, di fatto, l’evidente distorsione precedentemente prodotta dall’ormai noto “articolo 16”, il quale prevedeva la soppressione delle giunte anche nei comuni “over 1.000”, in caso di costituzione di Unioni che ricomprendessero enti “under 1.000”. 

Le scadenze, dicevano, sono assolutamente stringenti. In caso di inutile decorrenza dei termini – spiegano gli esperti – il Prefetto assegna agli enti inadempienti un “termine perentorio” entro il quale provvedere, decorso il quale, trova applicazione l’articolo 8 delle legge 131 del 5 giugno 2003: nell’ambito dei poteri sostitutivi previsti dall’articolo 120 della Costituzione viene nominato un Commissario il quale provvede in senso conforme alla norma, sentito il Consiglio delle Autonomie Locali e tenuto conto dei principi di sussidiarietà e di leale collaboraizone tra i vari livelli istituzionali.

 

 

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