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LA regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.210 euro), seguita dal Lazio (22.160 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 14.230 euro. È quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche relative all’anno d’imposta 2011, pubblicate dal ministero dell’Economia. Nel 2011 si registra un ulteriore allargamento del divario nord-sud rispetto al 2010: si riscontra infatti una crescita superiore del reddito complessivo medio nelle regioni settentrionali rispetto al resto del Paese; gli incrementi variano da un massimo del 2,2% al nord-ovest ad un minimo dell’1,0% nelle isole.

Si tratta, ovviamente, di dati che non tengono in considerazione quanto guadagnato in “nero”. Ma le cifre sono comunque significative. 

META’ SOTTO A 16MILA EURO – Si rileva, ad esempio, che la metà dei contribuenti italiani non supera il reddito di 15.723 euro e che circa 9,7 milioni di contribuenti hanno imposta netta Irpef pari a zero: si tratta, spiegano dal Ministero, «prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di contribuenti la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento».

Circa 41,3 milioni di contribuenti hanno assolto direttamente l’obbligo dichiarativo attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730, ovvero indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d’imposta (Modello 770). Il numero dei contribuenti risulta in lieve contrazione (-0,5%) rispetto all’anno precedente. 

LAVORATORI AUTONOMI AL TOP –  I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 42.280 euro mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 18.844 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.020 euro, quello dei pensionati a 15.520 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione è pari a 16.670 euro. Rispetto all’anno d’imposta 2010 i redditi medi d’impresa (+3,7%), da pensione (+3,6%) e da lavoro autonomo (+2,3%) crescono più del reddito medio complessivo (+2,1%), mentre il reddito medio da lavoro dipendente (+1,1%) e da partecipazione (+1,0%) crescono meno. 

Rispetto al reddito da lavoro dipendente si conferma un buon livello di utilizzo dell’agevolazione per le somme erogate per gli incrementi di produttività: nel 2011 il reddito assoggettato a tassazione sostitutiva dell’Irpef con aliquota agevolata pari al 10 per cento è di circa 9,8 miliardi di euro. Hanno usufruito di tale agevolazione circa 5 milioni di dipendenti, con un importo imponibile medio di 1.940 euro. Tenendo conto di tali somme il reddito medio da lavoro dipendente aumenta del 2,3% e raggiunge il valore di 20.485 euro. La tassazione sostitutiva è stata utilizzata prevalentemente in Lombardia (22% del totale), Veneto (13,8%) ed Emilia Romagna (12,1%).

Relativamente al reddito d’impresa, l’analisi per settori economici consente di cogliere gli effetti della lieve ripresa ciclica registrata nel 2011. Tra i settori economici, nell’ambito dell’esercizio dell’attività d’impresa in contabilità semplificata, continua la ripresa, in termini di reddito, del settore «manifatturiero» (+3,2% rispetto al 2010), del settore «commercio all’ingrosso e dettaglio» (+1,1%) e del settore «attività di servizi di alloggio e ristorazione» (+6,4%). Il settore delle «costruzioni» continua ad avere una contrazione (-2%). 

QUANTI IMMOBILI ALL’ESTERO – Tra le curiosità, circa 100.000 soggetti hanno dichiarato immobili situati all’estero per un valore di circa 21 miliardi di euro.  I soggetti che risultano aver dichiarato attività finanziarie detenute all’estero sono più di 71.000 per un ammontare di 18,5 miliardi di euro.

Redazione web

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