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LA crisi fa aumentare le prescrizioni di ricette per esami, prestazioni varie di diagnostica, analisi e visite specialistiche esenti da ticket per reddito: dal 2011 al 2012 si contano quasi 2,8 milioni di ricette esenti in più. E in Calabria c’è un boom, tanto che ormai una maggioranza molto ampia di persone non paga il ticket: il livello di esenzioni arriva addirittura all’84%.

Sono i dati sulla distribuzione del numero delle ricette di specialistica ambulatoriale per regione e tipologia di esenzione, elaborati sulla base delle statistiche di competenza della Direzione Generale del sistema informativo e statistico sanitario del ministero della Salute. La prima cifra che salta agli occhi è proprio l’esenzione dal ticket: le ricette esenti per reddito sono salite a 66 milioni 934.367 nel 2012, su un totale di 144 milioni 842.716 ricette esenti per vari motivi, tra cui malattie rare, e un totale complessivo di 207 milioni 120.506 ricette.

Nel 2011, il numero di ricette esenti per reddito era pari a 64 milioni 151.694, su un totale di 140 milioni 520.451 esenzioni e 212 milioni 857.921 ricette totali. Lo scorso anno, dunque, le ricette esenti da ticket ammontavano a ben il 70% del totale (per l’esattezza il 69,93), mentre l’anno prima erano il 66 per cento. Un dato che significa una cosa precisa: da un lato aumentano gli italiani aventi diritto all’esenzione, con il dilagare della povertà. Dall’altro, un ridotto gettito per il servizio sanitario nazionale. Notevoli le differenze regionali: in Campania le esenzioni dal ticket riguardano addirittura l’86% delle ricette, in Calabria – appunto – l’84, in Puglia l’82. Va meglio in Trentino e Val d’Aosta (53% di esenzioni), veneto (61,7%), Emilia Romagna (62,1) e Toscana (63,1). 

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