X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

CATANZARO – I dati legati al sistema idrico calabrese per come risultano dall’analisi dell’Osservatorio Prezzo e Tariffe di Cittadinanzattiva evidenziano una serie di criticità che non posso che sconcertare se solo si rifletta sulla circostanza che comunque l’acqua al Sud e in particolare in Calabria stessa è un bene più che prezioso. Per prima cosa non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che la spesa per famiglia nel corso del 2012 sia pari a 253 euro, circa 60 al di sotto della media nazionale che si ferma a 310 euro per famiglia. 

Non bisogna lasciarsi ingannare perché quel dato nasconde due importanti verità. La prima è che nel corso dell’ultimo anno la Calabria ha fatto registrare il maggiore aumento percentuale della spesa per famiglia d’Italia accreditandosi di un poderoso + 28.4% passando dai 197 euro del 2011 ai 253, appunto, del 2012. Un aumento di proporzioni enormi se solo si pensa che la seconda regione con l’aumento più elevato è l’Abruzzo che fa segnare un + 17.2%, 11 punti percentuali in meno, seguita dal Lazio che si ferma a +10.6%. La seconda importante verità nascosta dietro i 253 euro a famiglia è invece legata alla dispersione idrica che si registra nel sistema calabrese e che si attesta sul 40% ben il 7% in più rispetto alla media nazionale. Questo significa che per ogni litro d’acqua erogato per 4 decilitri si perdono per strada mentre solo 6 decilitri raggiungono le case dei calabresi che quindi letteralmente gettano al vento 101,20 euro di quei 253 che pagano ogni anno per l’approvviggionamento idrico.
Le contraddizioni del sistema Calabria e soprattutto gli eccessi, poi, si manifestano in tutta la loro schizofrenia nel momento in cui si va ad analizzare la spesa e la relativa dispersione nei cinque capoluoghi di provincia.
Spulciando tra i dati si scopre che a Reggio Calabria il costo dell’acqua non solo è più che raddoppiato nel 2012 rispetto al 2011 passando da 225 euro a famiglia a 475,50 euro, con un incremento rispetto al 2011 del 103,3% e rispetto al 2007 del 164,5%, ma lo stesso pone la città dello Stretto come una fra le più care con il costo che supera il costo medio nazionale di ben 147,50 euro. Dopo Reggio Calabria, come costo dell’acqua, si pone Catanzaro che fa segnare un aumento rispetto al 2011 del 25% fissando il costo a quoto 230 euro per famiglia. Crotone si piazza al terzo posto con un costo di 214 euro per famiglia, dato invariato dal 2007 ad oggi. Vibo Valentia, anche in questo caso il dato è rimasto invariato dal 2007 al 2012, si piazza al quarto posto con una spesa pari a 190 euro per famiglia, molto al di sotto del costo nazionale. Ma il dato economico migliore lo fa segnare Cosenza dove dal 2007 ad oggi il costo dell’acqua è rimasto bloccato a quota 171, euro per famiglia, dato che permette a Cosenza di essere la quinta città meno cara d’Italia.
Ma per Cosenza le buone notizie finiscono qui perché quando si vanno a guardare i dati sulla dispersione (che per tutte le province sono riferiti al 2011) la più nordica delle province calabresi si presenta con una rete idrica paragonabile ad un vero e proprio colabrodo dove ben il 68% dell’acqua immessa in tubatura va dispersa. Tra le peggiori al secondo posto si piazza Vibo Valentia dove il livello di dispersione è pari al 40%, esattamente nella media regionale. Poco dietro Reggio Calabria con il 38% e Crotone con il 33%.
In tutto ciò spicca, secondo i dati di Cittadinanzattiva, Catanzaro che non solo con il suo 19% ha il dato migliore della regione ma addirittura è anche l’unica città che nel corso degli ultimi 4 anni (dal 2007 al 2011) è riuscita a migliorare le condizioni della propria rete idrica passando da una dispersione al 57% nel 2007 al 19% del 2011.
I dati dell’indagine rigardano tutti i capoluoghi di provincia, relativamente al 2012. Sono stati presi in considerazione il servizio idrico integrato per uso domestico, acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori), mentre i dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%.
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE